Il cane è quella cosa a metà strada tra l’angelo e il bambino: parola del ‘principe della risata’, l’indimenticato Totò, ultima grande maschera della commedia dell’Arte che per amore dei cani, aveva comprato all’inizio degli anni ’60 un terreno alle porte di Roma e realizzato un ospizio per trovatelli, fino a farne un canile attrezzatissimo, all’avanguardia per l’epoca, dove a sue spese ne arrivò a ospitare anche 250. Un video svela l’inedito ritratto del grande attore napoletano: quello di un cinofilo, anzi di un animalista ante litteram, di uno spirito sensibile che considerava i quattro zampe migliori degli uomini.
Il cane è un signore, tutto il contrario del genere umano: io mangio più volentieri con un cane che con un uomo.
Parole e sentimenti di Antonio De Curtis, in arte Totò, che considerava i cani creature divine come i bambini e gli angeli e per l’amore che aveva per loro, fece l’impossibile: realizzò con la moglie e attrice Franca Faldini una casa di riposo per cani ricavata da un terreno acquistato da un’anziana signora che proteggeva con pochi mezzi a disposizione cani sottratti alla strada, alla fame, alla cattiveria dell’uomo, all morte nella camera a gas allora purtroppo ancora in uso nei canili comunali.
Trasformò un rifugio di fortuna, in un vero e proprio centro residenziale per quattro zampe che comprendeva cucce confortevoli, cucine, fognature, ambulatorio, illuminazione.
Nel video che contiene un’intervista rilasciata all’allora programma Rai ‘Controfagotto’, emerge l’altra faccia di un uomo generoso che dedica la vita a salvare cani.
Nei ritagli di tempo e non appena gli era possibile, Totò andava con la moglie al canile di sua proprietà dove ‘in tenuta da cani’ come usava dire, cioè con abiti vecchi. li accudiva lui stesso: visitava il lupo poliziotto Dog messo in pensione e i randagi che ospitava a centinaia.
Secondo criteri oggi in uso, i trovatelli ricevevano la visita di celebrità altrettanto sensibili come l’attrice Anna Magnani e di tanti cittadini che li adottavano. Per tutti, a cominciare dall’amatissimo bastardino Mosé di sua proprietà che morì un mese prima di lui, l’assistenza e le carezze di Totò.
Nella mia esperienza di vita ho appreso che i cani sono migliori degli uomini, specialmente i randagi hanno bisogno di protezione. Il cane è indifeso, non chiede niente all’uomo, dà tutto all’uomo, anche la vita se è il caso, raccontò nell’intervista.
Fonte video youtube.com