Finalmente anche in Francia è stata mandata in pensione una norma anacronistica che equiparava gli animali domestici al mobilio di un’abitazione. D’ora in avanti, dunque, gli amici a 4 zampe saranno considerati come esseri viventi dotati di sensibilità. La modifica è arrivata dopo una lunga battaglia portata avanti dalla Fondazione 30 Millions d’Amis, formata da un gruppo di animalisti e intellettuali.
Come ha spiegato Reha Hutin, direttrice della Fondazione:
Il codice civile era stato redatto nel 1804, e rispecchiava la visione che a quell’epoca la società aveva degli animali. Allora, la Francia era un paese per lo più agricolo, in cui gli animali erano visti da un punto di vista utilitaristico, principalmente come forza lavoro, nella concezione che ne diede lo stesso filosofo Cartesio, di animale-macchina. Una visione ormai considerata obsoleta.
Si tratta chiaramente di una modifica simbolica, anche perché in Francia esiste già una norma che punisce dal punto di vista penale i maltrattamenti o la crudeltà contro gli animali, con pene che arrivano fino ai due anni di carcere o ai 30mila euro di multa.
Il problema, un po’ come capita anche da noi, è che poi difficilmente queste sanzioni vengono applicate, per non parlare del carcere, comminato solo in rarissimi casi… come avvenuto recentemente ad un uomo di Marsiglia, condannato ad 1 anno di prigione per aver sbattuto un cucciolo contro il muro. Ecco, perché la Fondazione 30 Millions d’amis spera che la revisione della legge favorisca la reale applicazione delle pene e abbia ripercussioni sulla mentalità della gente.
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