Loro sono troppo spesso vittime di maltrattamenti e violenze, ma cani e gatti, se trovano una famiglia amorevole, sanno diventare dei veri capobranco. Lo conferma una ricerca di Voce Arancio, che fuga ogni dubbio sulla reale condizione della maggior parte degli amici a quattro zampe nel Belpaese, dove non tutti i padroni sono distratti e sgarbati, ma anzi spessissimo regalano al propri pet tanto amore. Secondo i nuovi dati, quindi, nello Stivale ci sono 7 milioni e 400 mila gatti e 6 milioni e 900 mila cani, come rivelano i dati Eurispes e le spese per il loro benessere, svuoterebbero moltissimo il portafoglio di un abitante del ceto medio. La spesa media per allevarli e concedere loro qualche sfizio, si aggirerebbe dunque intorno ai 2,4 miliardi di euro all’anno. Nello specifico: 1,1 per il cibo (670 milioni per i gatti e 450 per i cani), 960 milioni per le visite veterinarie, 337 milioni per gli accessori. Questi ultimi non sono affatto rari fra le quattro pareti domestiche, a partire da cucce griffate, ciotole colorate fino ad arrivare a collari con i brillantini e fermagli luccicosi.
Coloro che hanno preso parte alla ricerca rivelando un quadro generico della situazione italiana, possiedono: il 36,6% il cane e il 28,3 il gatto, dati che rispecchierebbero secondo autorevoli conferme da parte di studiosi americani, un aspetto psicologico ben delineato del padrone. I proprietari, maschi e femmine, sarebbero attratti dai bambini piccoli, gradirebbero la compagnia di adolescenti e si mostrerebbero maggiormente socievoli, ma è chiaro che non sempre si può generalizzare.
Il dato più curioso dello stesso studio, rivela che gli amanti dei cani sono più aggressivi e hanno maggiore tendenza al predominio a livello sociale. Sono, quindi, favorevoli alle gerarchie e vengono spesso coinvolti in profondi rapporti interpersonali. Il gatto, del resto, ha una storia lunga secoli ed era molto caro a popolazioni come gli Egizi, i Greci, ma anche gli Etruschi e i Romani. Il Medioevo, poi, ne causò la scomparsa di molti esemplari, perchè ritenuti aiutanti delle streghe, soprattutto quelli neri.