Quando si decide di allevare un animale a quattro zampe, una delle prime considerazioni da fare è quella di essere in grado di interpretare i suoi bisogni fisiologici e ambientali, con o senza l’aiuto del veterinario. E’ chiaro che questa non deve diventare una mania e il buon padrone non deve stare tutto il giorno a tentare di comprendere se il proprio pet sta del tutto bene o no, però è sbagliato anche il contrario: insomma, come in tutte le cose è giusto trovare un equilibrio tra amore eccessivo e distrazione totale. Tutti gli esseri viventi, in natura, cercano lungo il corso dell’esistenza di soddisfare i loro bisogni primari, come il cibo e il riparo e secondari, come il senso di protezione e sicurezza, ma cani e gatti spesso tendono a confondersi con gli umani e a non riuscire più a visualizzare le loro corrette necessità. Se per sfortuna la famiglia di adozione vive in un modo che poco si adatta allo stile di vita canino o felino, i problemi, anche comportamentali, si potrebbero notare a lungo termine.
In termini più semplici, quindi, se fate parte di quel gruppo di persone che vivono tutto il giorno fuori casa, con ritmi serrati e impegni lavorativi estremamente stressanti, difficilmente avrete tempo di dedicarvi ad un animalie domestico il qual soffrirà molto a restare da solo. In tal caso, pensateci ben prima di prenderlo fra le quattro pareti domestiche.
Lo stesso vale per abitazioni poco illuminate o dalla metratura ridotta: ricordate che anche voi, se vi trovaste al posto di un cucciolo, avreste bisogno di aria, compagnia e spazi liberi per potervi muovere. E’, perciò, davvero il caso di avere un pet? Siete disposti a sacrificare una fetta della vostra libertà per lui e ad assecondare i suoi bisogni di prima necessità? Se non imparerete a tenere conto di tutte queste variabili, non potrete aspettarvi una creatura con molti anni di benessere fisico davanti. Le aspettative di vita, per chi non è abbastanza coccolato, infatti, possono ridursi sensibilmente.