Cani, ma anche gatti, sempre più ‘drogati’ di marijuna. A lanciare l’allarme dal Quebec, Canada, è stato un veterinario, Dan Cartwright, nel corso di un programma di un emittente locale, denunciando che sempre più spesso vede arrivare in clinica, cani sconvolti che in alcuni casi non riescono neanche a reggersi sulle zampe e devono essere sottoposti a lavanda gastrica. A intossicare i nostri amici a quattro zampe è il fumo inalato, perché i loro proprietari fanno uso terapeutico di droga, oppure quantitativi di cibo che ne contengono.
Un aumento dell’uso di marijuana medica in Canada ha portato a un altrettanto costante aumento del numero di cani che necessitano di trattamento per gli effetti tossici, secondo Dan Cartwright, veterinario nella città di Fredericton. Cartwright visita molti cani e anche gatti che si presentano con specifici sintomi clinici.
Di solito hanno un aspetto sconcertante quando arrivano in clinica, sono in una specie di letargo, i loro riflessi sono rallentati, sono ipersensibili al tatto, ai suoni e alla luce, l’effetto può durare dalle 12 alle 14 ore, ha detto Cartwright.
Può accadere che abbiano ingerito una pasticca o una piccola quantità di cibo contenente marijuana o inalato il fumo di uno spinello. L’insorgenza dei sintomi può variare da 30 a 60 minuti, comparirà un aspetto vitreo, ma la gravità dipende dalla quantità ingerita e in quale concentrazione, da quanto sia grande il cane e dalla tempestività dell’intervento.
Se si ha un yorkshire di due chili, probabilmente avrà assunto una modestissima quantità di droga, qualche briciola da un biscotto a vedere da alcuni segni clinici. Ma se si ha a che fare con un labrador di 30 chili, probabilmente la dose ingerita è ben diversa.
Cartwight ha precisato che è molto raro che la tossicità della marijuana provochi la morte di animali domestici e in generale non ci sono problemi duraturi. Ma ciò non significa che non esista un allerta: i proprietari di animali devono trattare marijuana medica come qualsiasi altro farmaco di prescrizione e tenere fuori dalla portata degli animali e dei bambini.
Probabilmente saranno un po’ più affamati dalle 12 alle 24 ore successive, ma senza effetti collaterali reali a lungo termine, ha detto. Se hanno segni clinici lievi, quali un po’ di un ronzio e sono solo un po’ traballanti sulle zampe, possono tornare a casa.
Ma i cani con segni clinici gravi, tra cui la difficoltà a sorreggersi sulle zampe e problemi di deglutizione hanno bisogno di un trattamento in ospedale per disintossicarsi. O una lavanda gastrica, altrimenti si usa una terapia di sostegno con ossigeno e fluidi. Comunque è un fenomeno grave e preoccupante. A tal proposito, ha destato molto scalpore qualche tempo fa la storia di Bubba, un cane tossicodipendente da eroina.
Fonte cbc.ca
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