In viaggio da tempi remoti con l’ardore di una missione sacra: accompagnare l’uomo e diventare parte essenziale della sua vicenda terrestre. La straordinaria avventura dei cani accanto all’uomo è iniziata almeno 33 mila anni fa a cominciare da piccoli, sperduti, villaggi del sud est asiatico e da quel momento il viaggio che ha portato i migliori amici dell’uomo a diffondersi in ogni parte del globo, non è mai finito. Questo è il risultato di uno studio internazionale appena pubblicato sulla rivista scientifica Cell Reserch che leva di mezzo tante convinzioni errate sulla storia del cane.
Che i moderni cani siano l’esito di un lungo processo di addomesticamento di specie selvatiche simili ai lupi, è ormai convinzione condivisa. Invece l‘origine del cane domestico rimane questione controversa, con aspetti quali il luogo e la data di origine, e il numero di volte in cui i cani sono stati addomesticati, ancora dibattuti. Ora però questo studio internazionale pubblicato sulla rivista Cell Research e guidato da Ya-Ping Zhang, dell’Accademia cinese delle scienze di Pechino, fa piazza pulita di tante ipotesi errate
Utilizzando intere sequenze del genoma da un totale di 58 canidi (12 lupi grigi, 27 cani primitivi da Asia e Africa, e una collezione di 19 diverse razze provenienti da tutto il mondo), è stato appurato che i cani provenienti dal sud-est asiatico hanno diversità genetica significativamente più alta rispetto ad altre popolazioni.
In parole povere, ciò significa che i cani sono stati addomestiati a partire da 33 mila anni fa nel sud est asiatico e non nel Medio Oriente come ritenuto ancora oggi. Poi, circa 15 000 anni fa, un sottoinsieme di cani ancestrali iniziò la migrazione verso Medio Oriente, Africa ed Europa. In Europa i nostri amici a quattro zampe sono arrivati da ‘appena’ 10 mila anni.
Per la prima volta, insomma, uno studio racconta l’itinerario del cane domestico per il mondo e chiarisce la sua storia indossubimente legata a quella dell’uomo.
Fonte ncbi.nlm.nih.gov
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