Ricordate i cani di Pompei? Stiamo parlando dei randagi che per tanto tempo si sono aggirati, totalmente abbandonati a loro stessi tra gli scavi di Pompei, uno dei più affascinanti siti archeologici del mondo. 26 di loro sono stati adottati e gli altri vaccinati, sterilizzati e microchippati, grazie ad una serie di iniziative ad hoc che hanno coinvolto varie associazioni impegnate nella lotta al randagismo.
Tra queste in prima fila la LAV (Lega Anti Vivisezione) che, con fondi propri e grazie al contributo della Mitchell Foundation di Dallas è andata oltre, offrendo gratis microchip anche per i cani dei privati cittadini: in 155 hanno usufruito di questa opportunità inserita nell’ambito dell’iniziativa che non a caso si chiama “I Cani di Pompei 2011” e che si è conclusa domenica scorsa. Si legge sul sito della LAV:
“Il tutto è stato possibile grazie ad un protocollo d’intesa operativo con Comune di Pompei, Asl Napoli 3 sud e Soprintendenza ai Beni Archeologici, con la collaborazione del dr.Pasquale Riso, medico veterinario, dei volontari di Pompei coordinati da Caterina Acanfora, e naturalmente della LAV”.
Quando anche le istituzioni partecipano ad iniziative di questo tipo, tutto diventa più semplice e si può cominciare a pensare di sconfiggere il randagismo. Certo, i cani di Pompei sembravano far parte degli scavi stessi, ma non ne rappresentavano un aspetto positivo, per il modo in cui erano abbandonati a loro stessi. Senza contare che i randagi possono essere vettori anche di alcune importanti patologie. In più sappiamo che il randagismo è un male comune a molte città che va combattuto con la prevenzione: il microchip e l’iscrizione all’anagrafe canina, oltre che la sterilizzazione. Questi aspetti devono riguardare però sia i randagi che i cani privati. Spiega Giacomo Bottinelli coordinatore del progetto:
“Ogni cane di privato cittadino dotato di microchip ha un proprietario rintracciabile: è dunque più arduo abbandonarlo e se smarrito non rischia di finire a vita in un canile. Il costo del microchip (circa 4 euro) è irrisorio rispetto ai 1.000 euro all’anno di spesa per un cane in un rifugio, così come il costo di una sterilizzazione è minimo rispetto alle spese per il mantenimento e la gestione di potenziali cucciolate”.
Insomma, se le amministrazioni comunali fossero più attente al problema si potrebbero anche risparmiare molti soldi pubblici. Per chi nel frattempo volesse adottare alcuni cani randagi di Pompei, un sito con le foto ed un numero telefonico 081 8575372.