Trasportare cani dentro al baule dell’auto è reato

Oggi cari lettori ci occupiamo della recente sentenza emessa dalla Corte di Cassazione, n. 5979/13, che ha sancito un principio importante ed ha punito un cittadino italiano per maltrattamenti animali. Nella citata sentenza è stato rimarcato come non si possano ledere i diritti animali, senza avere delle conseguenze giudiziali. e che trasportare cani dentro al baule dell’auto è reato. I fatti di cui alla causa risalgono a qualche anno fa quando venne scoperto un uomo che trasportava cuccioli di Labrador dalla Romania all’Italia, detendoli all’interno del bagaglio chiuso per la durata dell’interoviaggio, oltre mille km! Inoltre allo stesso soggetto vennero ritrovati altri cani, tenuti in pessime condizioni presso la sua abitazione, alcuni in un profondo stato di denutrizione e disidratazione.

Da tali scoperte, ha avuto inizio il processo: in primo grado l’uomo è stato condannato per maltrattamento d’animali (art. 544 ter c.p.), ma è ricorso prima in appello poi in Cassazione, asserendo che  il trasporto dei Labrador dalla Romania all’Italia non configurava il reato di maltrattamento ma quello di abbandono di animali, che viene sanzionato con una pena minore. Secondo la difesa dell’uomo infatti il maltrattamento si verificherebbe quando vengono compiute delle sevizie sugli animali e non con il mero trasporto, seppur detro un baule. Dopo una lunga battaglia legale la Cassazione oggi ha stabilito che, far viaggiare i cani in un baule non collegato con l’abitacolo, impedendo loro una normale possibilità di movimento, provoca agli amici a quattro zampe delle sofferenze tali e sufficienti a determinare il reato da codice penale. Senza considerare tutti gli altri casi di traffico di cuccioli dall’est in Italia, di cui quasi ogni giorno purtroppo sentiamo notizia.

Insomma la Cassazione ha ritenuto che il comportamento dell’uomo integrasse perfettamente il reato di maltrattamento animale, che ad una attenta lettura si verifica ogni qualvolta in cui si costringono gli animali a comportamenti insopportabili, per le loro caratteristiche etologiche. Pare proprio che il caso di specie sia perfettamente consono al  capo di imputazione. Una nuova battaglia per i diritti degli animali vinta!

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