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Cani avvelenati a Roma, è allarme

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Sono oltre 6 mila i cani avvelenati a roma e provincia nel 2009: il dato emerge dal numero di segnalazioni giunte allo sportello animali dell’associazione italiana difesa animali ed ambiente, in particolare gli avvelenamenti dovuti allo spargimento dei bocconi avvelenati sono avvenuti nella prima cintura periferica della città e nella zona dei Castelli romani. Dei circa 6 mila cani avvelenati oltre 2.500 sono quelli che hanno perso la vita. Nella città eterna si sono contati invece meno di 400 casi di avvelenamento nel corso del 2009.

Sono questi i tristi dati rilasciati dalla Aidaa, l’Associazione italiana per la difesa animali e ambiente in una nota pubblicata sul quotidiano La Repubblica.

Sempre secondo l’associazione, le modalità di avvelenamento dei cani seguirebbero un preciso iter e modalità prevalentemente orientate verso la diffusione volontaria di bocconi avvelenati contenenti stricnina, oppure  topicida contenuto nelle esche utilizzate prevalentemente negli spazi pubblici contro i ratti ed infine avvelenamenti tra vicini o nelle zone cittadine.

Questo ovviamente  nonostante i bocconi killer siano fuori legge e la loro diffusione sia un reato: i bocconi killer colpiscono mediamente 5 mila cani l’anno nella sola provincia di Roma e circa 14 mila in tutto il Lazio. Un dato allarmante che non può e non deve lasciare indifferenti: Roma provincia e la regione del Lazio sono ai primi posti per diffusione dei bocconi killer secondo una ricerca condotta dalla Aidaa sulla base delle segnalazioni giunte all’associzione stessa ed alle forze dell’ordine.

Il posizionamento di bocconi killer sembra essere l’unico metodo utilizzato per lo sterminio dei cani randagi, fenomeno che purtroppo colpisce fortemente l’area urbana e suburbana laziale: ovviamente si tratta di una metodologia dettata dall’ignoranza delle persone che non si rendono conto dell’abominio posto in essere e della carenza delle istituzioni, che sul piano randagismo sembrano offrire ben poco sostegno.

Si spera che per l’anno 2010 si possano leggere numeri in diminuzione e che ci sia un’attività seria e precisa per contrastare tale fenomeno.

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