La notizia è di quelle da brividi: qualche giorno fa sono stati rinvenute alcune carcasse di cani avvelenati all’Ikea di Catania. Uno scempio che ha turbato non solo le associazioni animaliste ma anche i semplici cittadini che si sono indignati davanti alle foto ed ai video che divampano online. In trecento hanno esposto i cartelli e manifestato la rabbia davanti alla sede del negozio multinazionale di arredamento svedese, che ha già chiarito la propria posizione sull’accaduto. Linda Strazzeri, presidente dell’associazione L’altra zampa, la prima ad essere intervenuta sul posto con altri volontari, ha così commentato:
I cani erano in condizioni pessime, perché erano in preda alle convulsioni. Quale è il motivo di tanta cattiveria, è una cattiveria non so come altro chiamarla.
I cani avvelenati sono stati in totale quattro, ma solo due sono stati ripresi dalle telecamere mentre agonizzavano, soli, nel parcheggio del colosso svedese: pare che la stessa Ikea avesse più volte chiesto l’intervento al Comune per allontanare i cani randagi dal proprio piazzale. Il dato sul quale riflettere, e ancora più sconcertante, è che i cani avvelenati erano regolarmente microchippati e di proprietà dell’amministrazione pubblica. Ora viene da chiedersi: cosa ci facevano li a gironzolare in un parcheggio anzichè essere custoditi in una struttura idonea, dato che è proprio la pubblica amministrazione comunale a doversene occupare? Perchè si deve sempre arrivare a gesti estremi, per mano di ignoti senza cuore, invece che fare qualcosa prima?
Le polpette avvelenate erano state disseminate nel piazzale, frequentato da famiglie con bambini, che spesso giocavano con gli animali vaganti: tutti sappiamo quanto sono curiosi i più piccoli. E se uno di loro avesse ingerito per gioco una polpetta avvelenata? Doveroso concludere con una frase di Maurizio Catania, dell’ufficio Diritti Animali:
Non è un obbligo amare gli animali, però rispettarli sì, assolutamente, e poi non doveva accadere, non c’erano i presupposti, erano cani docilissimi.
Per il resto se ne sta occupando la Magistratura, che ha aperto un’inchiesta per maltrattamento ed uccisione di animali.
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