E’ battaglia nel Tribunale a Piacenza, tra le associazioni animaliste Enpa e Arca di Noè, e l’Asl locale. Il motivo del contendere? La soppressione di un cane considerato pericoloso. Le due associazioni si oppongono all’archiviazione della posizione di due veterinari e un funzionario del Comune, accusati di uccisione di animali e usurpazioni di funzioni pubbliche. Ma ecco nello specifico com’è andata la vicenda.
Nel 2013 un esemplare di Golden Retriever di 18 mesi appena, ha morso una persona, procurandogli 30 giorni di prognosi. A causa di ciò il proprietario, anzichè andare a fondo sulle cause dell’aggressione, ha portato il cane in canile, il rinunciando alla sua proprietà. Nella struttura si è avviato un percorso di recupero del pet: il cane è stato così affidato ad un educatore cinofilo che è stato a sua volta morso.
I veterinari dell’Ausl, dopo due aggressioni, hanno definito il cane pericoloso e irrecuperabile e si è proceduto alla sua soppressione. Avuta voce di quanto era accaduto, le due associazioni si sono subito attivate presentando un esposto in procura: ora la battaglia è passata nelle aule del Tribunale.
L’Enpa afferma che l’eutanasia dell’amico a quattro zampe non era necessaria e che non sono state seguite le procedure del caso, ovviamente l’Asl di contro sostiene di avere agito nella legalità. Vedremo nei prossimi mesi come si evolverà e come andrà a finire le questione.
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