Era amato da tutti, Birillo, un adorabile cane randagio a cui mancava solo la parola. Ora è agli “arresti” nel canile convenzionato con il Comune di Butera, un piccolo paese in provincia di Caltanisetta. Ma gli abitanti non si arrendono, e hanno organizzato una raccolta firme affinché venga dichiarato cane di quartiere.
Birillo, infatti, era quasi un cittadino di Butera, partecipava ai comizi, accompagnava i bambini a scuola, senza mai dare fastidio a nessuno. Tutti gli volevano un gran bene, in molti gli davano da mangiare e lo pulivano. L’amore di un’intera comunità, però, non ha fermato il furgoncino degli accalappiatori che l’ha prelevato nel centro del paese tra le proteste e le lacrime della gente.
Come ha raccontato il parroco di Butera, padre Aldo Contrafatto:
Ogni sera, prima della messa si piazzava davanti alla parrocchia, ma non entrava mai, poi finita la messa se ne andava. La mattina, invece, accompagnava i bambini a scuola. Partecipava a tutte le processioni, sempre accanto ai bimbi. Persino quando hanno sfilato il giorno della prima comunione, era con loro. Li ha accompagnati placido e mansueto. Non ho mai visto la stessa solerzia in altre occasioni. Ma non ci arrendiamo. Birillo, simbolo dell’amore verso gli animali, tornerà con noi.
Da anni, infatti, padre Aldo si batte per il rispetto degli animali. In particolare, si oppone ad una vecchia usanza del paese di bastonare a Ferragosto un’oca morta appesa al centro della piazza principale. La nuova battaglia dei butaresi, adesso, è salvare Birillo. Come sottolinea il parroco, è giusto che la legge venga rispettata, ma Birillo era ben voluto da tutti, e non dava fastidio a nessuno.
Padre Aldo, però, non ha dubbi, Birillo deve tornare a Butera e quando questo accadrà, sarà organizzata anche una piccola festicciola di ben tornato in suo onore. Noi di Tutto Zampe non possiamo che fare il tifo per questo cane, vittima di un atto, forse più che di giustizia, di cattiveria umana.
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