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Cane pauroso, colpa di batteri intestinali?

Cane pauroso: la colpa può essere addotta a dei batteri intestinali? Uno studio italiano recentemente condotto suggerisce di sì. Chiamando in causa, in particolare, il legame tra la paura generalizzata e il microbiota intestinale.

Migliorare il microbiota nel cane pauroso

Secondo questa ricerca, dei batteri specifici possono essere in grado di influenzare il comportamento dei nostri migliori amici. Cosa sottintende questo? La possibilità che una dieta specifica possa aiutare. Quando ci troviamo davanti a un cane pauroso possono essere molte le ragioni di questo suo “sentimento”. Scientificamente l’intestino è come se fosse un secondo cervello per gli esseri umani e lo stesso assunto deve essere considerato valido anche per i cani.

Una ricerca degli scienziati dell’Università San Raffaele di Roma e dell’Università Federico II di Napoli, pubblicato sulla rivista di settore PlosOne, ha sottolineato come vi sia un ruolo importante, in un cane pauroso, del metaboloma e del microbiota intestinale. Secondo i ricercatori, se in un cane pauroso riusciamo a migliorare la salute del microbiota intestinale, potremmo essere in grado di migliorare anche quella emotiva.

E la ragione, come già anticipato, sta proprio nel legame tra cervello e intestino che è presente anche negli esseri umani. Questo perché la comunità di batteri presenti all’interno nell’intestino comunicano con l’encefalo grazie alla capacità del microbiota di sintetizzare degli specifici metaboliti. E di conseguenza dell’influenza sull’attività di neurotrasmettitori specifici. Parliamo di dopamina e serotonina, tra gli altri, che hanno impatto su emozioni, motivazioni, processi cognitivi e umore.

Un campione utile per comprendere meglio

Prendendo in analisi cani paurosi sono state sottolineate le alterazioni presenti del microbiota intestinale e del metaboloma. Gli esemplari vivevano in famiglia ed erano sia di razza che meticci. Già in passato l’Università di Bologna aveva eseguito una simile ricerca, prendendo però come campione i cani del canile. L’aver selezionato dei cani di famiglia ha reso possibile analizzare diete maggiormente eterogenee.

Gli scienziati hanno notato come davanti a diete differenti abbia minore peso la patologia comportamentale, proprio grazie aver riscontrato lo stesso tipo di microbiota intestinale a prescindere dall’origine degli animali. Nel cane pauroso è possibile imbattersi in un numero più alto di batteri intestinali chiamati firmicutes nonché più alti livelli di acido taurodeossicolico e acido lattico. Questi due elementi sono generalmente legati proprio alla crescita dei lactobacilli di cui i firmicutes fanno parte.

Ovviamente si tratta solo di un punto di partenza da sfruttare per studiare il comportamento dei cani e più nello specifico per quel che concerne la paura. Un passo da intraprendere necessario soprattutto perché è proprio quando provano paura che nei cani appaiono delle disfunzioni mentali che possono rivelarsi pericolose.

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