A Marianopoli in provincia di Caltanissetta le guardie zoofile dell’Oipa hanno rinvenuto un cane murato vivo nel vano del contatore di un’abitazione. Una scoperta aberrante che ha sconvolto sia le guardie zoofile che le forze dell’ordine intervenute: il cane, un cucciolo di circa undici mesi, era stato rinchiuso dallo stesso proprietario all’interno di un piccolo vano, che misurava solamente 30×30 cm, e destinato ai contatori di acqua e luce. Non solo lo spazio era minimo e invivibile per il povero animale, ma lo stesso era costretto a restare senza luce, legato ad una catena troppo corta che ne limitava ulteriormente i movimenti. Non sono state rinvenute nè tracce di acqua nè di cibo.
Le testimonianze raccolte dai vicini hanno permesso alle forze dell’ordine di scoprire che l’animale era costretto a restare sempre nel loculo, che veniva aperto solo per la sommistrazione del cibo. Al momento del ritrovamento il cane era felicissimo di poter restare un pò all’aria aperta: dal controllo veterinario è emersa una forte malnutrizione e qualche difficoltà a deambulare a causa dell’errato sviluppo della muscolatura delle zampe posteriori. Il collare, troppo piccolo per la sua età, aveva inoltre causato delle lacerazioni estese.
Il proprietario è stato denunciato per maltrattamento di animale mentre il cucciolo è stato posto sotto sequestro ed affidato al coordinatore del nucleo, Fabio Calì, che ne curerà la guarigione e la successiva adozione. Lo stesso Calì dichiara:
La crudeltà delle condizioni di detenzione di questo cane era davvero estrema. Il totale isolamento e le privazioni a cui è stato sottoposto rendono ancora più incredibile la fiducia e l’affetto che ci ha riservato. Episodi come questo invitano a riflettere sul fatto che, oltre a perseguire i colpevoli di questi reati, è importante fare sensibilizzazione affinché anche nelle piccole comunità dell’entroterra siciliano venga compreso e rispettato che gli animali sono esseri senzienti con diritti tutelati dalla legge.
Fonte e foto credit: Oipa