Risarciti per danni morali ed esistenziali a seguito della morte dell’amato cane. I proprietari di un cane, morto nell’incendio causato dal malfunzionamento di una faretto acquistato in un centro commerciale, sono stati risarciti per i danni morali ed esistenziali legati alla perdita dell’animale. Il tribunale di Treviso ha condannato la catena di distribuzione che aveva venduto il faretto al pagamento di oltre 120 mila euro.
La sentenza del tribunale di Treviso che stabilisce il risarcimento segna un precedente fondamentale destinato a fare giurisprudenza. Nel diritto italiano gli animali domestici sono considerati ‘cose’ ed è la prima volta che un tribunale riconosca un danno per cause affettive provocato dalla perdita di un animale domestico. A provocare quelle fiamme è stato un faretto alogeno difettoso acquistato dai proprietari, una coppia di Treviso, in un centro commerciale.
I fatti risalgono al 2009, il rogo che si sviluppò in casa fu provocato, come appurato dai vigili del fuoco, dal malfunzionamento di un faretto acquistato in un grosso centro commerciale. A stento i proprietari riuscirono a uscirne vivi e a salvarsi. Purtroppo il loro cane non ce la fece e morì.
“La nostra battaglia per far riconoscere anche il danno da perdita dell’animale d’affezione è vinta – ha detto il legale della coppia trevigiana, Nicola Todeschini – Non è una battaglia per il denaro, ma di principio, un principio secondo il quale non può essere indifferente, al diritto, l’investimento morale ed esistenziale che un essere umano compie nel rapporto con un animale“.
Fonte ansa.it
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