Addio a due milioni di euro di eredità per aver maltrattato un cane. Non un cane qualsiasi, ma un cocker, di nome Koki, al quale la sua padrona, Agnese Bortolotti vedova Mancabelli aveva lasciato in eredità quella somma così ingente, comprensiva di una bellissima villa in Bolghera. Ricostruiamo insieme la vicenda che ha visto per protagonista il povero Koki. La vedova era morta nel 2004 in seguito ad una lunga malattia: accanto a lei solo l’amato cocker, compagno di una vita intera.
L’anziana Agnese lasciò gran parte del suo patrimonio al suo cagnolino Koki, tra cui in particolare la sua casa, una villetta a Trento e 25mila euro ad una coppia di amici di Arco affinchè si prendessero cura del suo amato cane. Una storia di grande amore tra padrona e cane, culminata con la volontà della signora di voler ricompensare (in un certo senso) Koki di tutto il rispetto e la fedeltà sempre dimostrata.
Il testo del testamento è chiaro e recita Lascio al mio cagnolino Koki di anni dodici la casa sita a Trento, lasciatami da mia sorella. Ma il testamento diceva anche altro: si concludeva infatti specificando che il restante denaro depositato in banca sarebbe andato alla famiglia di Arco cui è affidato Koki. Una cifra davvero consistente, che la coppia di amici tuttavia non meritava proprio. Il povero Koki infatti non venne mai accolto in casa loro ma dato ad un parente, dove veniva tenuto alla catena e abbaiava di continuo. Tanto che i vicini avvertirono a suo tempo anche la protezione animali.
Il cane milionario venne anche dato in adozione, per poi morire pochi mesi dopo aver trovato una sistemazione. Una brutta fine per il cockerino, un epilogo che senza dubbio Agnese non avrebbe mai neppure lontanamente pensato per il suo beniamino. Al termine di una lunga battaglia legale per l’eredità hanno vinto i parenti di Agnese, compatti contro la famiglia di Arco, considerata indegna della successione. Ecco la storia di Koki e di Agnese, la storia di un amore e di una complicità che mai nessuna somma di denaro potrà mai comprare.
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