Il cane guida è un compagno davvero eccezionale per i non vedenti, a cui viene affidato in modo del tutto gratuito. L’assicurazione invalidità, infatti, si assume tutte le spese necessarie per la formazione di questi accompagnatori, senza contare che il cieco può sempre contare sull’assistenza da parte della scuola di addestramento.
I futuri accompagnatori a 4 zampe, a 10-12 settimane dalla nascita vengono dati in consegna a delle famiglie affidatarie che hanno il compito di allevarli fino all’età di 1 anno e mezzo, poi il cane fa ritorno alla scuola per l’addestramento, basato sul gioco e sulla ricompensa (carezze e complimenti) e che dura mediamente dai 6 ai 9 mesi.
Il cane guida, prima di essere affidato ad cieco viene esaminato da un esperto, che deve assicurarsi che l’animale abbia imparato i comandi necessari per il lavoro di guida, che sono in tutto una trentina. Quando il cane va in “pensione” il non vedente riceve un altro cane guida, ma può tenere con sé anche il vecchio amico. Qualora non ne abbia la possibilità, la scuola di addestramento si impegna a trovargli una nuova famiglia con cui passare gli ultimi anni della sua vita.
Grazie al cane guida, il non vedente è in grado di spostarsi autonomamente, ma è importante che le persone collaborino, attenendosi a delle piccole regole di comportamento. Quando si è in presenza di un cane guida, infatti, bisogna evitare di distrarlo accarezzandolo o dandogli da mangiare. Se vi capita di incontrare un cane guida e siete in giro con fido, è bene tenerlo al guinzaglio, in modo da non creare alcun disturbo.
Quando una persona cieca e il suo cane guida vogliono attraversare la strada, è buona norma dare loro sempre la precedenza, comunicandolo in modo chiaro. Nel caso di mezzi di trasporto pubblici con la chiusura automatizzata delle porte, tenete premuto il bottone, in modo che il cieco e il suo cane possano salire o scendere tranquillamente.
Inoltre, non bisogna mai dimenticare che per legge al cane guida è consentito l’ingresso gratuito e dovunque e vale la pena sottolinearlo perché le discriminazioni in tal senso sono, purtroppo, all’ordine del giorno.
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