Una storia in cui predomina l’assurdità della burocrazia italiana, questa volta giunge da un paesino del reggiano. Ad un agricoltore pochi giorni fa scappa il cane, un meticcio di sette anni di medie dimensioni, di nome Tegolino. Il cane accalappiato,come accade in questi casi, viene portato in un canile comunale al fine di rintracciare il proprietario. E fin quì nulla di strano.
I problemi sorgono quanto il proprietario viene chiamato dal canile per ritirare il proprio animale domestico, presso il Rifugio Rocky di San Bartolomeo. Quì all’uomo viene richiesta la somma di € 120,00 per poter avere il proprio amico a quattro zampe. Una somma ingente che l’uomo non riesce a sostenere: per tale ragione, spinto dall’amore per Tegolino, il proprietario fa ritorno alla sua azienda agricola, vende un vitello e con la somma ricavate, riscatta il cane.
L’uomo ha effettuato il pagamento con bonifico bancario intestato al Comune di Quattro Castella, i 120 euro richiesti aumentati anche delle spese di gestione, per un totale di 123,50. Il cane era in ottime condizioni, ha riabbracciato il suo amico umano e speriamo che non scappi più, anche se per un cane di campagna è abbastanza difficile resistere al richiamo delle corse tra i campi.
Al di là della storia, che per fortuna si è risolta a lieto fine, una somma simile per il riscatto del proprio pet scappato appare piuttosto elevata, soprattutto quando si è di fronte ad un proprietario in oggettive difficoltà economiche. Un plauso al gesto dell’uomo, che non ha lasciato Tegolino in canile, come magari altri avrebbero invece fatto.
Fonte Gazzetta di Reggio
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