Dopo le contestate pre-aperture di qualche settimana fa, si è ufficialmente aperta la stagione della caccia che si ammanta di polemiche vista disastrosa situazione dei nostri territori colpiti dalla siccità e dagli incendi estivi. La Lipu, l’Enpa, la LAV e molte altre associazioni si erano appellate al buon senso del governo e delle Regioni per cercare di rimandare l’inizio della stagione di caccia.
Ma gli appelli non sono purtroppo serviti a nulla e anche se c’è stata qualche sparuta limitazione, ma solo ed esclusivamente in alcune regioni nel periodo delle pre aperture, la stagione venatoria si è regolarmente aperta nonostante tutto.
Dall’altra parte il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha impattato nuove disposizioni per intensificare le operazioni di controllo sull’attività venatoria e contrastare efficacemente il bracconaggio.
STAGIONE VENATORIA, GLI AMBIENTALISTI CHIEDONO IL RINVIO
Grazie al silenzio-assenso del ministro Galletti e del governo tutto, premier compreso riparte il rito di sangue delle doppiette.
è stata la denuncia dell’Enpa cui fa eco l’appello della Lipu sulla grave situazione in Italia.
Undici regioni con piano faunistico venatorio assente o scaduto da tempo e cinque specie globalmente minacciate ancora cacciabili: sono l’emblema di una stagione di caccia che, oltre alle conseguenze di incendi e siccità, parte all’insegna di infrazioni, assenza dello Stato e gravi carenze regionali.
Accuse pesantissime anche dalla LAV Area Animali Selvatici che parla della crudeltà della stagione venatoria che si presenta come una vera e propria strage causata per puro divertimento con la complicità silenziosa delle Regioni e del Governo che non hanno voluto fare nulla davanti alla gravità di una situazione difficile e compromessa.
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