Sarà anche il paese della caccia alla volpe, ma pare proprio che la Gran Bretagna si appresti a compiere un deplorevole passo indietro con l’adozione della Brexit.
Uscendo dall’Europa, la Gran Bretagna si trova a ridiscutere il proprio corpus di leggi di derivazione europea valide anche nel paese nel corso degli ultimi 40 anni: fra le norme riviste ne arriva una che scatenerà non poche polemiche.
I parlamentari inglesi sono pronti a bocciare nella nuova legislazione il principio per cui anche gli animali “provano dolore ed emozioni”. Insomma secondo gli inglesi gli animali sarebbero “incapaci di provare sentimenti ed emozioni” tradendo quanto previsto dall’articolo del Trattato europeo secondo cui gli animali sono riconosciuti come essere senzienti. Un passo indietro veramente enorme nei confronti dei già pochi diritti degli animali: secondo il Parlamento inglese in realtà gli animali sarebbero già protetti dall’Animal Welfare Act.
Una posizione che non viene condivisa dai movimenti ambientalisti secondo cui a essere protetti sarebbero solo gli animali domestici andando in questo modo a creare un vuoto legislativo in merito a quelli selvatici e “da laboratorio”.
Decisa la condanna delle associazioni ambientaliste.
“Nell’Unione europea, sappiamo che il riconoscimento degli animali come esseri senzienti è stato efficace nel migliorare il benessere degli animali in tutta ‘area, se il Regno Unito deve raggiungere l’obiettivo di raggiungere il più alto livello possibile di benessere degli animali dopo la Brexit, deve fare lo stesso” sostengono gli ambientalisti.
I conservatori però non deve stupire più di tanto visto che risale a pochi mesi fa la proposta dei conservatori di poter ripristinare nel Paese la caccia alla volpe che era stata giustamente limitata nei suoi aspetti più feroci dal governo di Tony Blair.
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