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Brambilla, stop alla caccia

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Il ministro del Turismo Michela Brambilla dice no alla caccia, e lo fa in maniera ufficiale durante la presentazione de La coscienza degli animali, il manifesto che ha ideato con il fondatore dell’Istituto europeo di Oncologia Umberto Veronesi a cui hanno gia’ aderito personaggi importanti come Franco Zeffirelli, Susanna Tamaro, Dacia Maraini e Vittorio Feltri. Ovviamente le parole della Brambilla ed il manifesto hanno suscitato moltissime reazioni, alcune delle quali spropositate.

La Brambilla tuona che bisogna abolire la caccia perchè uccidere per sport non e’ degno di un Paese civile, e per tutta risposta l’assessore veneto alla Famiglia, Elena Donazzan, del Pdl, le chiede senza mezzi termini di dimettersi mentre un’altra donna del Popolo della libertà, la parlamentare Viviana Beccalossi, bolla la proposta anticaccia come irreale. Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, interviene in maniera meno irruenta sulla stessa questione, affermando di essere favorevole a una caccia responsabile e sostenibile.

Ma le reazioni non sono finite qui: in giornata il presidente di Arcicaccia, Osvaldo Veneziano chiede ai fedelissimi della doppietta di sfiduciare il ministro Brambilla in Aula, mentre per il condirettore del Wwf Italia, Gaetano Benedetto, il ministro al Turismo ha dato una risposta politica che privilegia la tutela degli animali, come si legge in una nota dell’Ansa. Dall’opposizione Marco Ciarafoni, responsabile fauna e biodiversità del Pd, ribadisce il fallimento dell’attuale governo sul piano dell’attenzione alla fauna ed agli animali, dando vita ad un battibeccarsi a base di comunicati stampa più o meno irruenti. E la questione è passata in pochi istanti dal piano degli animali e della loro tutela, a quello prettamente politico.

gli animali non sono cose ma esseri che hanno diritto alla vita. Le conseguenze sono l’abolizione della caccia e della vivisezione perche’ si uccidono gli animali, la fine della detenzione in gabbia negli zoo e nei circhi, il divieto di importazione da Paesi esotici, norme severe per la macellazione e un regolamento sul trasporto degli animali al macello, ma anche pene per chi abbandona gli animali o li tiene in cattive condizioni. Gli episodi di abbandono dei cani, i casi di randagismo in Sicilia e Sardegna, i maltrattamenti verso gli animali danno un’immagine molto brutta del nostro Paese.

ha spiegato la Brambilla leggendo il manifesto per gli animali sottoscritto a Milano, cui è giunto il plauso di molte associazioni animaliste. Nella foto il ministro con Mas, cane bagnino premiato come Cane Amico Dei Turisti 2009-2010.

2 commenti su “Brambilla, stop alla caccia”

  1. nessuno ci da il diritto,di uccidere gli animali per puro divertimeno,tipo la caccia.Per me uccidere degli animali incapacci di difendersi,e pura vigliacheria.Loro gli animali,sono tra quilli e pacifici nel loro ambiente naturale,dove dio gli ha creati ,come ha creato l,umano.Stato e Regioni,perche ogni anno autorizzano lo sterminio di questi animali indifesi???Chi è che da loro questo diritto.(chi sa darmi una risposta?)

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