Il nome Borzoi, in russo, significa velocità, “borzoi” ne è proprio il significato letterale. Questa razza ha origine nel XVI secolo, ai tempi di Ivan il Terribile, nelle steppe dell’alto Volga, infestate dai lupi. Infatti questo cane ottenuto proprio dall’incrocio tra Levrieri asiatici e altri esemplari locali, non era stato pensato solo per le gare e le corse, ma anche per aiutare l’uomo nella caccia ai lupi.
In Russia la caccia ai lupi divenne una vera e propria passione, e come abbiamo visto parlando dell’Airedale Terrier e della caccia alla volpe, l’esagerazione e l’ego degli esseri umani trovavano sfogo in battute di caccia decisamente eccessive. Potevano essere utilizzati all’incirca un centinaio di Foxhound e un centinaio di Borzoi, accompagnati da un centinaio di allevatori; 300, tra cani e uomini, per la caccia a un branco di lupi.
Nel XVII secolo venne apportata una modifica alla razza, perchè i Borzoi risultavano estremamente veloci e abili nella caccia, ma pativano il freddo russo, insopportabile durante i lunghi e crudeli inverni. La razza venne fatta incrociare con esemplari russi, simili ai Collie, e con il cane da slitta lappone. Il risultato fu un cane concepito per la velocità, resistente al freddo, tenace, buon avvistatore e molto valoroso nella caccia al lupo. Il Borzoi che è arrivato fino a noi è un po’ diverso, altrimenti sarebbe impossibile immaginarlo in una vita diversa da quella che in Russia avevano immaginato per lui.
Durante la Rivoluzione Russa i Borzoi vennero massacrati, visto che nella mentalità del proletariato in rivolta rappresentavano la decadenza della nobiltà del tempo. Giunsero poi in America nell’Ottocento, e nel West divennero i cani che stanavano e ammazzavano lupi e coyote.
Secondo la tradizione mongola il Borzoi non era un cane che uccideva i lupi, ma li inseguiva e li colpiva alle spalle durante la loro fuga. La caccia ideale avveniva con tre Borzoi al seguito di un lupo, uno lo braccava e lo lasciava per terra, mentre gli altri due avvistavano gli altri lupi e si lanciavano alla loro rincorsa. L’altro Borzoi poi li raggiungeva, lasciando il lupo all’addestratore, che spesso non lo finiva, ma gli metteva una museruola, perchè si preferiva prendere il lupo vivo.
Il Borzoi è alto dai 65 ai 77 centimetri (la statura sopra i 75 centimetri viene considerata un pregio) e il peso oscilla dai 25 ai 47 chilogrammi, a seconda anche del sesso. Ha la testa lunga, stretta e asciutta, il muso leggermente arcuato. Gli occhi sono oblunghi e scuri, le orecchie portate indietro sul collo. Il torace è molto profondo, la zampa ha nocche arcuate, che conferiscono al passo delicatezza e armonia. La coda è a sciabola. Il pelo è adatto all’inverno russo, bianco, marrone chiaro, dorato e nero e gioca con le varie combinazioni e sfumature di questi colori. Il mantello è lungo e fluttuante, arricciato sul collo e piumato sul petto e sugli arti, folto quanto bassta per resistere alle temperature più basse. Il Borzoi è un autentico rappresentante dell’aristocrazia russa.
Questo cane è timido, docile, riservato, silenzioso, fedelissimo, leale, intelligente, ostinato. Un ottimo compagno. Però, vista la sua natura di corridore, è un cane che per essere contento ha bisogno di molto esercizio fisico, solo in questo modo, dedicandogli le giuste attenzioni, sarà felice e socievole, altrimenti rischia di diventare un cane distaccato.
[Photo Credits: Paul L. Nettles]
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