Appuntamento al Bioparco di Roma con tante iniziative lanciate in occasione del Darwin Day che cade il 10 febbraio: è la giornata giusta per poter organizzare una giornata con i bambini e la famiglia alla scoperta dei segreti del Bioparco.
In occasione della giornata viene infatti organizzata una passeggiata in compagnia di un naturalista che proprio seguendo il pensiero del grande scienziato, condurrà i visitatori alla scoperta dei segreti della natura. La passeggiata ha la durata di un’ora e viene replicata in diverse ore della giornata e tutte le attività sono comprese nel prezzo del biglietto di ingresso. La prenotazione è obbligatoria e potrà essere effettuata il giorno stesso all’ingresso del parco.
Sarà possibile partecipare alla passeggiata alle ore 11.00, alle 12.15, alle 13.45 alle ore 15.00.
Ma che cosa si potrà scoprire grazie alla passeggiata con Darwin?
I bambini e gli adulti potranno scoprire che:
- il lunghissimo collo della giraffa è sorretto dallo stesso numero di vertebre che sorregge un collo umano;
- che gli scienziati ancora dibattono sul significato adattativo delle strisce del mantello delle zebre. Servono per confondere i grandi predatori come i leoni o i piccoli insetti ematofagi?
- i percorsi evolutivi che hanno condotto all’esistenza di struzzi, emù e nandù che pur essendo uccelli hanno perso l’abilità al volo;
- perché i lemuri vivono solo in Madagascar;
- che i pinguini non volano in aria ma in acqua;
- come fanno le foche ad orientarsi nelle gelide e torbide acque del nord;
- che ogni forma vivente ha trovato il suo posto sulla Terra.
Tutto comincia nel 184 quando Darwin scrive un breve saggio sulla teoria dell’evoluzione, ma non lo pubblica, consapevole della reazione che avrebbe causato.
Comincia invece una serie di studi sugli animali e piante alla ricerca delle prove della sua teoria e solo dopo 28 anni di studi pubblica finalmente la sua opera principale “L’Origine delle Specie per selezione naturale”.
Sono quasi convinto che le specie (ed è come confessare un delitto) non sono immutabili.
Scrive in una lettera nel 1844 indirizzata a un suo amico botanico Hooker