Una progetto congiunto del Ministero dei Beni Culturali e del Ministero dell’Ambiente per accogliere gli animali “dismessi” dai circhi: questo l’annuncio della proposta congiunta che raccoglie l’entusiasmo degli animalisti.
So che il desiderio di molti di voi è che gli animali non vengano più usati negli spettacoli circensi. È un desiderio che condivido anche io e che diventerà realtà nel più breve tempo possibile. È una delle mie priorità.
È vero, esiste già una legge, ma il governo precedente non ha provveduto a fare i decreti attuativi, ovvero quegli strumenti normativi che permettono a quella legge di diventare operativa. Appena arrivati al governo non abbiamo trovato neanche una bozza. Noi, comunque, ci siamo messi subito al lavoro, ma ci vorrà un po’ di tempo. Intanto abbiamo messo in campo una collaborazione tra il Mibac e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, guidato dall’amico e collega, Sergio Costa, per far sì che gli animali, una volta lasciati i circhi, possano trascorrere il resto della loro vita nel miglior modo possibile e in luoghi idonei. Il mio obiettivo è quello di raggiungere questo risultato nel più breve tempo possibile e i primi passi li stiamo già facendo.
Questo il messaggio su Facebook del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli che raccoglie il consenso della Lega Antivisezione che spiega coe l’annuncio arriva dopo lamobilitazione #CAMBIACIRCO (www.lav.it/campagne/cambia-circo), organizzata dalla Lav proprio per sollecitare il rispetto della scadenza della Legge-delega sullo spettacolo n.175 del 2017, con il decreto attuativo che impegna il Governo. Con la leggeil governo si impegna a non utilizzare più gli animali nei circhi e negli altri spettacoli viaggianti. Per la Lav si tratta di un gesto che rappresenta una svolta culturale ed etica nell’ambito dell’arte circense, un atto di civiltà dovuto verso gli animali. L’ulteriore passo avanti potrebbe essere lo stop all’uso animali in questi spettacoli, ma è necessario che all’annuncio segua la legge vera e propria.