L’arsenico è un veleno di cui si sente spesso parlare nel caso di omicidi o suicidi da avvelenamento, ma non è un veleno pericoloso comune per gli animali domestici. Anni fa, però, l’avvelenamento accidentale da arsenico era più comune perché questo elemento è stato spesso utilizzato nelle esche di scarafaggi e formiche. I bambini e gli animali a volte hanno ingerito accidentalmente l’esca.
Per ridurre il pericolo negli Usa il governo federale obbligò ad una graduale riduzione dell’arsenico nelle trappole per scarafaggi e formiche. Dal 1989, i prodotti all’arsenico sono diventati meno disponibili. Ciò ha ridotto la frequenza di avvelenamento nei bambini così come nei nostri animali domestici.
Per quegli animali che ingeriscono arsenico, la dose letale è da 1 a 12 mg di arsenico per chilo di peso corporeo. Molto spesso, oggi, l’ingestione di arsenico è associata con l’ingestione di esche per formiche prodotte prima del 1989. Un’altra potenziale fonte di arsenico è costituita da alcuni farmaci. I composti dell’arsenico sono usati nel trattamento delle infezioni da filaria nei cani.
Piccole quantità di arsenico uccidono la filaria ma non incidono sul cane. Un’overdose di trattamento contro la filaria può causare avvelenamento da arsenico.
L’arsenico è tossico per il tratto gastrointestinale, per il fegato e per i reni. Dopo l’ingestione, la reazione iniziale degli animali è quella di vomitare. Questo riduce la quantità di veleno nel tratto gastrointestinale. Se l’avvelenamento non viene trattato, il fegato ed i reni vengono danneggiati, con conseguente morte dell’animale.
Se una piccola quantità di arsenico viene ingerita, la maggior parte degli animali non avvertirà conseguenze. Se la dose è elevata, i sintomi si sviluppano in pochi minuti e la morte può verificarsi entro poche ore. Gli animali che ingeriscono qualsiasi quantità di arsenico dovrebbero essere esaminati e trattati dal veterinario immediatamente.
La prognosi varia da lieve a grave, in alcuni casi provoca la morte, sulla base della quantità ingerita.
Se il trattamento è iniziato poco dopo l’ingestione e prima che i sintomi della malattia siano gravi, l’animale ha buone probabilità di sopravvivere.
Sintomi.
- Vomito
- Diarrea
- Disidratazione
- Dolore addominale
- Bava
- Andatura barcollante
- Debolezza
- Collasso
Diagnosi.
La diagnosi di avvelenamento da arsenico può essere difficile. Negli umani l’arsenico si deposita nei capelli e nelle unghie e può essere rilevato a lungo dopo l’ingestione. Per un animale avvelenato, questo non è invece un modo efficace per diagnosticare l’avvenuto avvelenamento da arsenico.
Test dei capelli e delle unghie di solito vengono effettuati solo per confermare l’esposizione cronica e raramente avviene negli animali. Se si sospetta l’avvelenamento da arsenico, la diagnosi può essere confermata da un test delle urine e, talvolta, da un esame del contenuto dello stomaco. I risultati del test di solito non sono disponibili subito e l’animale viene trattato prima che la diagnosi venga confermata.
Spesso la diagnosi di avvelenamento da arsenico è effettuata sulla base dei soli sintomi e delle notizie sull’ingestione di un composto a base di arsenico o di una dose eccessiva di trattamento contro la filaria. Test raccomandati includono:
- Conta ematica completa (emocromo)
- Profilo biochimico, che può rilevare disidratazione e lieve innalzamento degli enzimi epatici. Nei casi più gravi, si riscontrano insufficienza renale e gravi danni al fegato
- Analisi delle urine, che rivela spesso disidratazione e conferma la diagnosi
Trattamento.
Gli obiettivi del trattamento sono di rimuovere eventuali residui di veleno, ridurre la quantità di veleno assorbita e migliorare l’eliminazione del veleno dal corpo.
- Rimozione del veleno. Questo viene fatto sia inducendo il vomito sia effettuando il pompaggio dello stomaco. In caso abbiate assistito all’assunzione di prodotti a base di arsenico, il vomito può essere indotto già a casa. Spesso gli animali vomitano spontaneamente perchè l’ingestione di arsenico può essere irritante per lo stomaco. L’esposizione prolungata ad arsenico può indebolire le pareti dello stomaco. Pertanto, in questo caso, lo stomaco viene pompato, piuttosto che costringere l’animale a vomitare.
- Riduzione della quantità di veleno assorbita. Quegli animali che hanno ingerito grandi quantità di arsenico e sono gravemente compromessi possono beneficiare di una terapia chelante. La chelazione prevede l’uso di un farmaco che si lega all’arsenico, impedendo il suo assorbimento nella circolazione sanguigna. L’arsenico passa quindi attraverso il corpo senza causare danni. Purtroppo, il farmaco utilizzato per chelare l’arsenico può avere effetti collaterali significativi e può essere molto potente per l’organismo. Dovrebbe essere usato solo in casi accertati di avvelenamento da arsenico ad alte dosi.
Nel trattamento contro l’arsenico, il dimercaprolo è il farmaco scelto per la chelazione. Il carbone attivo, che viene spesso utilizzato in altri tipi di avvelenamenti, non è molto efficace nelle intossicazioni da metalli pesanti, come l’arsenico.
- Migliorare l’escrezione. L’arsenico che è stato assorbito nel sangue deve essere rimosso il più rapidamente possibile. Per fare questo vengono iniettati liquidi per via endovenosa. Questo aiuterà a curare la disidratazione e aumenterà la velocità di eliminazione di arsenico tramite le urine.
- Trattamento aggiuntivo. Oltre ai fluidi per via endovenosa ed alla terapia chelante, farmaci anti-vomito possono rivelarsi necessari.
Anche la Vitamina B e gli antibiotici possono essere utilizzati.
Poiché alcuni animali potrebbero vomitare sangue o avere diarrea ematica, potrebbero avere bisogno di una trasfusione di sangue, qualora la perdita di sangue fosse significativa.
L’arsenico viene escreto per via renale. Di solito, la maggior parte dell’arsenico viene rimosso dal corpo entro 48 ore. Gli animali sono spesso ospedalizzati e trattati per 2 giorni fino a quando la maggioranza dell’arsenico non è stata espulsa.
Cure a casa e prevenzione.
Dopo l’uscita dall’ospedale, c’è ben poco da fare a casa. Inizialmente, gli animali vengono alimentati con una dieta leggera e tornano solo gradualmente al loro cibo normale.
Antibiotici e protettori dello stomaco possono essere somministrati in caso di un’irritazione gastrointestinale.
Evitate che il cane ingerisca vecchie esche per insetti e tenetelo lontano da tutti i farmaci e da tutti i veleni.
[Fonte: Petplace.com]
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