STREEX: expo e allevamento di rettili a Reggio Calabria

rettiliCerto, siamo un po’ in anticipo rispetto alla data in cui questo Expo avrà luogo, 7 e 8 novembre, però siamo sicuramente in tempo per fare un salto nel  mondo dei rettili, visto che in Italia, appassionati, collezionisti e curiosi sono in continuo aumento.

Il sito www.gcreptiles.it offre diversi spunti per immergersi un po’ in questa dimensione strisciante, spaventosa a volte e tutto sommato affascinante… In fondo sappiamo che Eva fu attirata e ingannata da un serpente e l’immaginario legato a questo animale, così come a molti altri rettili, fa ancora parte della nostra cultura. Chi non ricorda Ka, il serpente incantatore de “Il libro della giungla” e chi non è rimasto nemmeno una volta incantato a guardare un documentario sui coccodrilli o sulle iguana, immobili, silenziosi, pronti all’attacco. Ma comunque sempre la Disney ci ha insegnato a sdrammatizzare anche quel senso di diffidenza nei confronti di animali così “selvaggi”: Bis, il serpente consigliere del Re, in Robin Hood, è davvero goffo e divertente, per niente complottatore, e il coccodrillo che ha mangiato la mano a Capitan Uncino in realtà non fa paura a nessuno!

Ma torniamo al sito e a ciò che ci offre.

Il ritorno degli animali estinti

animali estinti

“Resuscitare” animali estinti è possibile? Sì, a patto di avere a disposizione l’intera sequenza del Dna dell’animale: un patrimonio che per ogni essere vivente è scritto in ogni cellula ma che degenera facilmente, in quanto i raggi del sole lo alterano, come le aggressioni di germi e batteri, rendendolo inutilizzabile. Quindi, se può essere relativamente facile recuperare peli, frammenti di ossa o pelle di animali estinti, occorre che questi siano perfettamente conservati e non oltre un certo limite di tempo. I genetisti concordano che non valga la pena studiare materiale più vecchio di 100 mila anni, quindi i dinosauri non possono essere riportati in vita perché sono si sono estinti molto prima.

Il New Scentist ha stilato una lista di 11 grandi animali del passato che, con l’aiuto della moderna scienza e tecnologia, potrebbero tornare; vediamo quali sono.
Tigre dai denti a sciabola: estinta da 10 mila anni, presentava canini di 15 cm di lunghezza; le fauci si aprivano formando un angolo di 120 gradi che permetteva l’utilizzo di questi denti.
Orso dalla faccia corta: un terzo più alto dell’orso polare, ritto sulle zampe arriva a 3 metri e pesava fino ad una tonnellata.

Moa: è un uccello non volatore della Nuova Zelanda; alto 3 metri, era un parente alla lontana dello struzzo. Di questo animale c’è molto Dna disponibile, quindi la “resurrezione” appare possibile.
Gliptodonte: nella forma ricorda l’armadillo, che però e molto più piccolo
Rinoceronte lanoso: è un animale estinto da 10 mila anni, e anche i suoi discendenti attuali dono a rischio di estinzione.

Le pellicce di cani e gatti, divieto di import ed export

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Nel 2002 il ministro Sirchia, rendendosi conto del problema pressante ed evidente dell’importazione e vendita di pellicce realizzate con pelliccia di cane e gatto, ha emanato un’importante ordinanza: viene fatto divieto di cani e gatti per la produzione o il confezionamento di pelli, pellicce, capi di abbigliamento e articoli di pelletteria. A tale ordinanza è seguito un regolamento dell’Unione Europea emesso nel 2007.

Oltre a ciò è ovviamente fatto divieto di consentire l’ingresso nel territorio dello stato di pelli e pellicce di tale tipo ed anche oggetti costruiti con tali materiali: nel caso in cui non venga rispettato tale divieto vi sarà una condanna penale, con sequestro e distruzione di tutto quanto raccolto. La condanna penale tuttavia si riferisce unicamente all’inosservanza della legge, non è stato previsto un’inasprimento delle sanzioni, che ci si auspica possa presto essere fato.

È evidente l’importanza assoluta di tale norma: ma nonostante ciò vi sono ancora moltissimi capi che non riportano sull’etichetta una chiara dicitura circa la provenienza della merce. Attenzione dunque quando si acquista un capo dotato di pelo o con rifiniture non ben chiare: dogues du chine, gae wolf, gou-pee, gubi, kou pi, loup d’asie, pemmern wolf, sobaki.

La museruola: quando usarla e come usarla

museruola

Con un’ordinanza del 3 marzo 2009 il ministero della salute ha voluto tutelare l’integrità pubblica dall’aggressione dai cani: in particolare nel primo articolo si fa riferimento all’uso della museruola. L’ordinanza prevede che ai fini della prevenzione dei danni o lesioni a persone, animali o cose il proprietario e il detentore di un cane devono adottare le seguenti misure: utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a metri 1.50, portare con sé museruola rigida a morbida da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta dell’autorità competenti.

Tale norma è stata adottata in seguito ai numerosi episodi di violenza causati da cani di grossa taglia, cani che si sottolinea nel 90% dei casi erano liberi o comunque non adeguatamente educati. In ogni caso sia per frequentare luoghi pubblici affollati che per poter viaggiare su mezzi pubblici, i nostri amici animali devono essere dotati della museruola.

La museruola, che può essere sia di tipologia rigida o morbida, dovrà essere usata in tutti i casi in cui vi è un potenziale pericolo: essendo tuttavia un oggetto che spesso il cane sopporta poco, occorre una buona educazione che deve avere inizio quando il cane è ancora cucciolo.

Le nove vite dei gatti, superstizione o verità?

nove vite gatto fotoE’ una superstizione che i gatti abbiano nove vite, nata probabilmente perché essi riescono a sopravvivere a cadute da luoghi elevati, uscendone illesi o cavandosela eventualmente con poche lesioni. Questo dà l’impressione che i nostri amici a quattro zampe ritornino alla vita dopo aver subito incidenti mortali.

La capacità del gatto di sopravvivere a questi traumi in realtà deriva da alcune particolari doti e conformazioni fisiche che gli sono proprie. Il senso di equilibrio interno che gli deriva dalle orecchie molto sviluppate e che gli consente di atterrare sulle quattro zampe e di recuperare immediatamente la posizione orizzontale anche quando precipitano a testa in giù. Inoltre, quando toccano il suolo, l’impatto viene attutito e ripartito non solo attraverso le ossa che potrebbero rompersi facilmente, ma anche attraverso le articolazioni ed i muscoli.

Samoiedo, il cane bianco che viene dal nord

samoiedoIl popolo nomade dei Samoiedi, pescatori e cacciatori, vive da sempre in Siberia. Il popolo possedeva dei robusti cani bianchi di cui si serviva per tirare le slitte attraverso le steppe e per mantenere le mandrie e anche difenderle dagli attacchi degli animali selvatici. Fin dal primo momento il Samoiedo, che prende il nome proprio dal popolo con cui si è sviluppato, è stato considerato un amico indispensabile e portentoso. Gli inverni siberiani sono così freddi che sulle ali dei corvi si forma la brina, ch rende difficoltoso il loro volo, e il Samoiedo riesce a sopportare queste temperature e ad essere sempre attivo, forte, tenace e ad adattarsi a mille situazioni diverse. Il cane arrivò il Inghilterra nel 1889, grazie all’esploratore Robert Scott, e da lì la razza si diffuse in tutto il mondo visto che il Samoiedo si dimostrò immediatamente non solo un forte lavoratore ma anche un compagno affidabile e affettuoso.

La mitologia ha sfornato diverse storie sui cani bianchi, e il Samoiedo è protagonista di alcune di esse. Purtroppo questi miti riguardano riti sacrificali, diffusi in tutto il mondo proprio per la particolarità del cane, Indiani D’America, Cinesi e anche alcune popolazioni della Gran Bretagna hanno sviluppato strane credenze intorno al nostro piccolo amico bianco. Per gli Apache Jicarilla il cane bianco rappresenta il sole e la luna e il suo sacrificio serve loro per portare al Grande Spirito i messaggi degli umani. Un antica pratica cinese invece garantiva sicurezza agli abitanti che avevano cosparso sulle porte delle loro case il sangue del Samoiedo, e in più un boccale di sangue caldo pareva potesse far guarire dalla febbre e dalla pazzia, e allontanare gli spiriti. Nel Galles fortunatamente non ci sono credenze legate all’uccisione dell’animale: se una persona in fin di vita incontra un cane bianco sarà salvata dall’Inferno e andrà in Paradiso.

Topolino domestico: conoscere un piccolo roditore

topo

topolino domestico

Il topolino domestico, il cui nome scientifico è Mus musculus, è un roditore che fa parte della famiglia dei muridi; l’area originaria di questo animale è la fascia mediterranea, ma con gli spostamenti dell’uomo si è diffuso ovunque, seguendone i movimenti. In realtà il topolino domestico non è legato indissolubilmente all’uomo perché è molto indipendente.

In genere il topolino possiede una pelliccia di colore grigio uniforme, ma può presentare anche delle striature sul dorso; si differenzia dai ratti per le grandi orecchie senza peli, per il muso appuntito e le lunghe vibrisse. La lunghezza del corpo è all’incirca di 7,5 centimetri, e la coda in genere si accorda con quella del corpo, anche se nei topi selvatici è più corta; il loro peso varia dai 12 ai 28 grammi.

Domenica, è sempre domenica: il lungo sonno del gatto

gatto che dorme 13

Rinascerei gatto: chi di noi non lo ha mai detto o pensato almeno una volta, osservando le abitudini per così dire soporifere del nostro amico a quattro zampe? Per i nostri felini domestici è sempre domenica. Mangiare, giocare e… soprattutto sonnecchiare, sono le tre azioni che scandiscono le loro giornate. I gatti trascorrono gran parte del loro tempo a dormire. Dormono mediamente per 13-18 ore al giorno. Il numero esatto può cambiare in base all’età del gatto e alla personalità, più o meno vivace/selvatica. Gatti che trascorrono la giornata da soli a casa tendono a dormire tutto il giorno. Se con loro c’è un altro o più esemplari, beh allora la vita si fa più movimentata e tendono a giocare di più, rincorrendosi e stimolandosi l’un l’altro (e aggiungerei, per esperienza personale, i nostri soprammobili sono meno al sicuro!)

I gattini appena nati passano la maggior parte del loro tempo a dormire. In realtà, questo è il modo della natura per assicurarsi che i cuccioli non si muovano fuori dal loro rifugio, o facciano un qualsivoglia rumore che possa attrarre i predatori, mentre mamma gatta è lontana per la caccia. Con il passare delle settimane, i gattini inizieranno a dormire sempre meno fino a raggiungere lo stesso numero di ore di sonno tipico degli esemplari adulti, che come abbiamo visto è comunque tantissimo.

Labrador Retriever: la storia del cane pescatore

Labrador RetrieverHa srotolato carta igienica di spot in spot, è uno dei cani più ricercati da chi mette su famiglia e non vede l’ora di verderlo scondinzolare nel suo nuovo giardino, gli allevamenti specifici per la razza sono numerosissimi anche in Italia, ma il Labrador Retriever è molto di più. Non è solo uno dei cuccioli più teneri e belli in assoluto, un fedele compagno sia per chi ama la vita all’aria aperta che per chi preferisce una quotidianità casalinga, un compagno di giochi per i più piccoli, uno dei cani più ricercati, fotografati e allevati, il Labrador Retriever ha una lunga storia, fatta di fatica per l’affermazioni della razza, pesca, leggende e lavoro.

Fu il conte Malmsbury, uno dei primi a possedere questo cane, a dargli il nome di Labrador Retriever, nonostante la razza sia nata sull’isola di Terranova. Fu portato in Inghilterra all’inizio del 1800 e questa denominazione deriva probabilmente dal fatto che veniva utilizzato per trasportare il pesce catturato, o recuperare reti e attrezzature varie, sulle desolate coste della penisola canadese del Labrador. Si distinse immediatamente come ottimo nuotatore e venne impegato fin dall’inizio del suo rapporto con gli esseri umani come cane da caccia, sia di terra che di mare.

I roditori: caratteristiche e specie

 

roditori

Con il temine roditore si intende tutti quei mammiferi provvisti di grossi incisivi a crescita continua che permette a loro di rodere; il loro nome deriva appunto dal latino rodere che significa rosicchiare.

I roditori sono diffusi ovunque, grazie alle loro straordinarie capacità di adattamento; la maggior parte di essi sono animali di piccole dimensioni, ma non mancano quelli enormi, come il capibara che pesa 80 kg. Tutti i roditori hanno una folta pelliccia dai colori tenui, generalmente a scopo mimetico, possiedono un uso arrotondato e gli arti inferiori sempre un po’ più lunghi di quelli inferiori, anche se in alcune specie come i gerbilli, sono molto più lunghe rispetto a quelle anteriori.

La coda può essere molto piccola o addirittura assente, oppure lunga e coperta di pelo, tranne nel caso dei topi che è glabra e scagliosa; nei roditori acquatici, come le nutrie e i castori, hanno la coda piatta per facilitare il nuoto. La caratteristica più importante dei roditori sono i denti: quattro incisivi, due sulla mandibola e due sulla mascella, che servono all’animale per mangiare, scavare, rosicchiare e anche difendersi in caso di pericolo. Gli incisivi sono a crescita continua quantificabile in 2-3 millimetri alla settimana, tranne che quando vanno in letargo, perché in questo caso la crescita rallenta per il mancato uso.

I gatti sanno cosa vogliono e come ottenerlo

miagolìo gatto ottenere ciboChiunque abbia mai avuto gatti in casa sa quanto possa essere difficile portarli a fare qualcosa contro la loro volontà. Ma a quanto sembra loro non hanno certo gli stessi problemi con noi. Al contrario, sanno bene cosa vogliono e come ottenerlo.  A dirlo è un recente studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Current Biology.

I nostri amici felini per attirare l’attenzione quando hanno fame sono piuttosto scaltri, e modulano il loro richiamo ottenendo una sorta di segnale misto, che è insieme un grido di urgenza e un tenero miagolìo. Accompagnato dalle fusa, tanto per ingraziarsi ulteriormente il padrone. Il risultato è un invito difficilmente ignorabile da noi umani, che ci lasciamo suggestionare e commuovere dai gatti e riempiamo immediatamente la loro ciotola del cibo.

Vestitini e gioielli? Di cosa hanno davvero bisogno i nostri cuccioli?

cappottiniPer affrontare questo argomento devo tralasciare un po’ le mie opinioni personali, visto che trovo questo mondo dello shopping, anche di lusso, per animali, decisamente folle e  a volte un tantino fuori luogo, ma ne sono comunque in parte affascinata. Credo che comprare un guinzaglio simpatico e colorato, un cappottino ispirato alle ultime mode dell’autunno, una lettiera comoda e pratica, ma anche divertente (mettiamo che sia a forma di casetta o di garage!), una gabbietta per canarini o per criceti multiaccessoriata, una vaschetta per le tartarughe con motivi particolari, siano accortezze, atteggiamenti estrosi, pazzie a volte, da attribuire a noi esseri umani, padroni dei nostri piccoli animali, che decidiamo che qualcosa di fantasioso o un po’ eclettico rappresenti noi stessi, ma anche il nostro piccolo compagno. Quando parliamo di gioielli, pellicce, occhiali da sole, capi d’abbligliamento veri e propri si va oltre ogni possibile immaginazione, e giustificazione, e in alcuni casi secondo me si sfiora il maltrattamento!

L’alimentazione del cane anziano

alimentazione cane anziano

Come gli umani, anche i cani invecchiano, e proprio come noi, necessitano di un’alimentazione appropriata. Nel processo d’invecchiamento si assiste al declinare dell’attività di molti organi preziosi, responsabili dell’assimilazione e dell’impiego degli alimenti: i fegato, i reni, i muscoli e le varie cellule non hanno più le stese funzioni fisiologiche, inoltre, la vita sedentaria favorisce l’obesità che può costituire un vero problema.

I principi fondamentali del nutrimento saranno quindi incentrati sulla riduzione delle calorie, il rigoroso equilibrio delle razioni e l’adeguamento ai bisogni di minerali e di vitamine. Bisognerà diminuire i grassi, e dare la preferenza agli oli vegetali, più ricchi di acidi grassi non saturi. Le necessarie proteine saranno fornite dalle carni scelte in base alla loro digeribilità; per evitare un affaticamento dei reni, il cane dovrà essere abituato alle carni bianche, e per facilitare la digestione aggiungete al cibo delle verdure.

Gli animali ed i mezzi pubblici: regole e divieti

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Spostarsi con i mezzi pubblici accompagnati dai nostri amici a quattro zampe oggi non è più un problema: è infatti consentito il trasporto degli animali su bus, treni, aerei e ogni altro mezzo, seppur con delle regole da seguire.

In treno è consentito il trasporto dell’animale: le norme fanno unicamente riferimento alle dimensioni dello stesso. Se infatti il cane è di piccola taglia il trasporto è gratuito e devono essere custoditi negli appositi trasportini, oppure possono anche rimanere liberi purchè si tratti di un treno con scompartimento (in tal caso il cane deve pagare un biglietto ridotto del 40% e ci deve essere anche il consenso delle altre persone che si trovano a bordo in quale momento).

Per i cani di grossa taglia invece la questione è più complessa: devono essere tenuti al guinzaglio, muniti di museruola e devono pagare il biglietto ridotto del 50%. Una regola di Trenitalia prevede che in caso di cane agitato o senza museruola/guinzaglio, il proprietario deve acquistare l’intero scompartimento!