San Guinefort, il cane dei miracoli

LEVRIERO

Oggi racconteremo la storia di San Guinefort di Borgogna, un cane levriero che visse nel 13° secolo e che fu oggetto di devozione popolare al pari di un santo: la sua storia sa dell’incredibile ma si tratta di un fatto realmente accaduto. Secondo la leggenda, Guinefort era un cane addetto alla guardia di un castello, nel quale viveva un ricco signore con il proprio figlio neonato.

Un giorno il padrone andò a caccia, lasciando il neonato nella sua culla ma quando tornò vide che la stanza era malmessa, la culla rovesciata e il proprio cane aveva la bocca piena di sangue: il bambino sembrava sparito, così il padrone pensò che Guinefort l’avesse prima ucciso e poi se ne fosse cibato.

Il cane venne ucciso seduta stante ma pochi istanti dopo il padrone del maniero senti gridare: si trattava del bambino, al sicuro sotto la culla, mentre sul pavimento vi era il cadavere di una vipera. Si rese quindi conto che il proprio cane non aveva fatto altro che salvare il suo bambino da morte certa, affrontando ed uccidendo la vipera: subito il cavaliere si pentì e decise di seppellire il cane con tutti gli onori.

Somministrare i farmaci al cane

dare pillola al cane

Il veterinario ha individuato il problema del vostro cane e ha somministrato una cura che comprende la somministrazione di farmaci. Fin qui tutto liscio. Ma non tutti i proprietari di amici a quattro zampe sono così fortunati da avere un cane che ingoia tutto quello che gli viene offerto. Come fare dunque a risolvere il problema? Una domanda che si pongono in molti e che per tanti sembra un obiettivo irraggiungibile, se non con mille difficoltà ogni volta che è l’ora della pillola.

Ma come fare a rendere più agevole e meno traumatico per noi e per il cane il momento delle medicine?
Per quanto riguarda i farmaci in pillole il metodo più semplice è quello di avvolgerli in fette di formaggio, o di qualche altro cibo gustoso di cui il vostro cane sia estremamente ghiotto. Non con tutti i cani, però, questo metodo funziona.

Influenza canina: cos’è e come proteggere il proprio cane

influenza canina

Come abbiamo già detto a proposito del gatto dello Iowa che aveva contratto l’influenza A, gli animali domestici possono prendere l’influenza dai padroni ma non possono trasmetterla agli umani; ma l’influenza di tipo A non è la sola da cui dobbiamo proteggere i nostri animali, soprattutto i cani.

I cani sono stati ritenuti immuni dall’influenza fino al 2004, anno in cui il virus di una nuova influenza canina è stato riscontrato in alcuni levrieri inFlorida; all’inizio il fenomeno sembrava limitato solo all’ambiente delle corse canine, ma nel 2005 iniziò ad interessare anche i cani che vivevano nei canili e poi quelli domestici.

Pet care robot, il baby sitter elettronico per non lasciare mai soli gli animali domestici

pet care robotPuò essere difficile lasciare un animale domestico da solo in casa, anche se si tratta solo di un paio di giorni. Soprattutto se il nostro cane/gatto non ama la solitudine nè tantomeno gradisce l’intrusione del pet sitter o del vicino di casa che ci sostituisce nelle cure durante la nostra assenza. Per tranquillizzare i proprietari di cani e gatti che sono ansiosi alla semplice idea di allontanarsi dal proprio amico a quattro zampe, ci pensa il Pet Care Robot, un vero e proprio robot da compagnia che bada a Fido quando non siete fisicamente presenti.

Molto simile ad un altro marchingegno, il Rovio WowWee, il Pet Care Robot  è una piattaforma con connessione Wi-Fi che può fungere da memoria remota per i vostri orecchi ed i vostri occhi, tramite un’interfaccia web. Diversamente dal Rovio, però, c’è anche la possibilità di giocare a distanza con l’animale, tramite un telecomando che guida una palla per tutta casa.

Setter Irlandese, il cacciatore sensibile dal manto fulvo

Setter Irlandese
Il Setter Irlandese nasce come cane da ferma e da caccia, che accompagnava i cacciatori del Medioevo, in Europa,  nella caccia alla beccaccia, acquattandosi sulla pancia intento a fare la sua punta. La razza che oggi conosciamo discende da un cane bianco e fulvo, i suoi antenati erano Setter Inglesi, Spaniel, e cani da ferma, tra i quali spicca qualche intervento del Setter Gordon. Il Setter Irlandese, fulvo, come lo conosciamo noi, spunta fuori nel XIX secolo, deludendo molti cacciatori convinti che tutte queste mescolanze, che avevano dato vita a questo bellissimo cane dal manto morbiso e rosso, gli avevano fatto perdere la resistenza per cui si era distinto nella caccia alla selvaggina.

Questa nuova stirpe “di bellezza fatale”, fu considerata un errore, perchè l’animale era stato indebolito da lla selezione. Quando arrivò negli Stati Uniti e in Gran Bretagna venne celebrato in numerose esposizioni e proprio in America, dal 1875 in poi, non solo vinse numerosissimi premi grazie al manto color castagna lucido e al suo incedere altero, ma divenne anche un vero e proprio simbolo. Negli anni Cinquanta ogni famiglia possedeva un mazzo di carte con stampato sul retro il nostro amico Setter Irlandese, i pittori dilettanti lo dipingevano come soggetto prediletto e non esisteva casa di campagna che non ne possedesse uno.

L’erba gatta, ovvero il vizio dei felini

erba gatta

Esiste un’erba a cui i gatti non sanno proprio resistere: è l’erba gatta, ovvero una pianta chiamata Nepeta cataria; l’odore emesso dalle sue foglie è irresistibile per i mici, che sembrano non riuscire a resistere dal mangiarla, ma non solo, quando sono vicini ad essa iniziano a saltare e correre come in preda ad una travolgente euforia.

Quanto i gatti si avvicinano all’erba gatta lo fanno seguendo un rituale tutto loro: prima la annusano, poi ne mordono le foglie e infine strofinano il corpo intorno ad essa; il gatto effettua tutto questo da solo, senza la presenza di altri simili nei dintorni. L’erba gatta contiene nepetalactone, una sostanza considerata un surrogato degli ormoni sessuali felini, che i mici percepiscono attraverso gli organi olfattivi; ad essere attratti da essa sono soprattutto gli esemplari giovani e gatti domestici.

Libri: Io e Marley

Oggi vi presento un libro molto particolare, divertente e commovente al tempo stesso: Io e

L’alitosi nel cane

sorriso caneL’alitosi, o alito cattivo, è un odore sgradevole che proviene dalla bocca del cane. E’ più di un semplice respiro pesante tipico della razza canina, nel senso che è decisamente più maleodorante.
Ci sono diversi prodotti sul mercato per aiutarvi ad affrontare questo problema compresi spazzolini da denti per cani, lozioni anti-tartaro e spray che rinfrescano l’alito. Prima di passare ai rimedi è importante però capire e curare le eventuali malattie alla base del cattivo odore.

Di solito l’alitosi è causata da problemi del cavo orale, anche se a volte può essere conseguenza indiretta di altre malattie. Queste includono:

  • Gengivite (infiammazione delle gengive)
  • Parodontite (infiammazione del tessuto che circonda il dente)
  • Ascesso in un dente
  • Ossa o peli rimasti bloccati in bocca
  • Ulcere orali
  • Corpi estranei in bocca
  • Neoplasia orale (tumore della bocca)
  • Malattie polmonari, come il cancro ai polmoni
  • Grave malattia ai reni

Setter Gordon, il cacciatore scozzese guidato dall’amore

Setter Gordon (6)

Il Setter Gordon prende il nome da quello che fu il suo primo selezionatore il Duca di Gordon, intorno al 1800, anche se le origini di questo cane risalgono a molto tempo prima. E’ del 1620 la descrizione di un cane fulvo e nero che andava per la maggiore in Scozia. E’ probabile però che questo cane fosse originariamente un pastore delle Highlands, un Collie nero e fulvo, e che il Duca di Gordon abbia incrociato proprio questo cane con i Setter della sua proprietà, e che così sia venuto fuori il Setter Gordon.

Dalla metà dell’Ottocento molti Setter Gordon vennero esportati prima in America e poi nel resto del mondo, partendo dalla Gran Bretagna e dalle Isole Scandinave, così la stirpe del Gordon si diffuse in tutto il globo. Il Setter Gordon è un cane da caccia dalla struttura perfetta, i toni dei suoi colori si addicono perfettamente al suo lignaggio scozzese e alle brughiere coperte di erica dei suoi territori di origine.

E’ un cane da ferma, a volte criticato per le differenze che sembra lo mettano un gradino sotto i suoi cugini Setter Inglese e Setter Irlandese. Il Gordon è un cane fedele al padrone, che predilige restargli accanto e puntare, ma è anche un ottimo cane da riporto, nonostante ciò è stato accusato di avere poco coraggio e di essere poco lesto e agile.

Cuccioli come regali di Natale: la parola d’ordine è “responsabilità”

animali come regali di Natale

Fra qualche settimana inizierà la caccia ai regali di Natale, e si sa, che in questa occasione spesso vengono regalati dei cuccioli di animali. Inutile dire che la scelta di un dono come questo deve essere ben ponderata: un cucciolo non è un giocattolo e se deciderete di regalarlo a qualcuno siate ben certi che il destinatario lo desideri veramente e che sia disponibile a prendersene cura per tutta la vita dell’animale. In particolare fate attenzione a donare cuccioli ai bambini: parlatene prima con i genitori e siate ben certi che anche i grandi lo accoglieranno con lo stesso entusiasmo dei piccoli.

Se dopo aver riflettuto bene sull’opportunità o meno di regalare un cucciolo, avete concluso che chi lo riceverà sarà disposto ad custodirlo con amore e responsabilità, nella scelta dell’animale non fatevi guidare solo dalla bellezza del primo cucciolo che vedrete nel negozio di animali:dovete considerare la taglia, le cure necessarie, le attitudini, sia dell’animale che di chi lo riceve, la sua necessità di spazio, ovvero se ha bisogno di un giardino o se può vivere anche in appartamento, insomma: anche in questo caso la parola d’ordine è responsabilità.

I luoghi migliori ove acquistare un animale sono i negozi specializzati e gli allevamenti; il cucciolo dovrà essere venduto insieme ad un libretto sanitario compilato con i dai dell’animale, compresa la data di nascita; mai comprare un cucciolo prima dello svezzamento, ovvero prima dei 40 giorni, l’età ideale è di circa un mese di vita. Nel libretto sanitario dovranno essere riportati anche i trattamenti antiparassitari, le vaccinazioni già effettuate con firma e timbro del veterinario.

La storia di Balto

 Balto

La storia che vi racontiamo oggi è quella di un cane speciale, Balto, nato nel 1919 e morto nel 1934: si trattava di un cane razza siberian husky, di proprietà di Leonhard Seppala, vincitore di tutte le più grandi corse di cani da slitta. Sulle sue avventure è stato realizzato anche un film d’animazione diretto da Simon Wells e prodotto da Steven Spielberg.

La storia narra che nel 1919 in Alaska scoppiò una grande pandemia di difterite, senza che vi fossero medicinali a sufficenza per curare tutti i malati: le uniche medicine disponibili si trovavano a più di millesettecento chilometri, non raggiungibili nè via cielo nè via mare. Per risolvere il problema si scelse di usare dei cani da slitta, attraverso una staffetta sarebbero andati a recuperare la sorta d medicinali ed a riportarli al villaggio.

Balto, insieme al suo padrone, percorsero più strada di tutti, attraverso tempeste di neve e ghiacciai, ed entrarono al villaggio con le medicine congelate (si toccarono fino a 40 gradi sotto zero): per questa sua impresa Balto fu onorato nel 1927 con una statua nel central park di New York realizzata da Frederick George Roth.

Privare il gatto degli artigli, una pratica crudele

artigli gattoPensate di privare il gatto delle unghie per evitare disastri su mobili e divani e graffi sulla vostra pelle, e vi state chiedendo se sia davvero un’operazione così crudele e dolorosa come viene descritta. Ebbene sì, lo è. Rimuovere gli artigli di un gatto è molto peggio che privare i loro proprietari delle unghie. Questo perché gli artigli hanno così tante funzioni importanti nella vita di un gatto da renderlo handicappato quando ne è privo. Un gatto senza unghie è un gatto mutilato, e chiunque stia considerando l’idea di sottoporre il suo animale domestico all’intervento dovrebbe ripensarci.

Molte persone decidono di procedere chirurgicamente per salvare sè stessi ed i mobili di casa non pensando affatto che è naturale per un gatto lasciare dei segni sul suo territorio e che con un piccolo sforzo possiamo far convivere i mobili di casa e i nostri amici a quattro zampe, indirizzando altrove le loro attenzioni, per esempio su un tiragraffi di lusso in posizione centrale, pieno di giochi e dall’odore di erba gatta, che i gatti adorano.

I film Disney e gli animali domestici

Aristogatti

Sappiamo benissimo come la Disney e proprio il carissimo Walt Disney in persona, si siano sempre interessati agli animali, studiandone le caratteristiche e rendendoli degli eroi per grandi e piccini. Film come Il Libro della Giungla o Il Re Leone sono rimasti nella storia proprio per il modo in cui il mondo animale riesce a insegnarci come vivere e personalmente credo che indipendentemente dall’arrivo del 3D, o delle nuovissime particolari tecniche di animazione, ogni bambino dovrebbe guardare Dumbo, Biancaneve e i Sette Nani, Peter Pan e Alice nel Paese delle Meraviglie, non dovrebbe perdersi nessun film Disney, con un occhio di riguardo rispetto a quelli realizzati dal signor Walt in persona, quindi fino al 1966 (Il Libro della Giungla è del 1967 ed è stato lasciato incompiuto da Walt Disney).

Il nostro breve percorso tra i film Disney che parlano di animali domestici parte proprio dai film più vecchi, quelli in cui è ancora riconoscibile la mano del grande ideatore e disegnatore di cartoni animati, per poi arrivare alle storie più moderne, sempre e comunque molto suggestivi ed affascinanti.

Cappottini e vestiti per cani e gatti: sono davvero necessari?

vestiti per animali

I primi freddi intensi sono arrivati, e con essi anche la moda, ormai diffusa da alcuni anni, di vestire con cappottini e vestiti cani e, a volte, gatti. Gli accessori di abbigliamento per i nostri animali sono ormai diventati un must: sono nate delle autentiche collezioni firmate dai più famosi stilisti di alta moda.

Una domanda, però, sorge spontanea: cosa ne penseranno i nostri piccoli amici di questi accessori? Tra gli umani, i pareri sono contrastanti: c’è chi sostiene che sono indispensabili per proteggerli dal freddo e dalle malattie, altri invece pensano che vestire gli animali sia una corruzione della loro natura.