Natale 2009: idee regalo per gli animali

regali di natale per animali

Fra meno di un mese sarà Natale e anche ai vostri animali farà piacere trovare un regalo sotto l’albero; ma quale può essere il dono giusto per il vostro amico a quattro zampe? Senza pensare ai collari tempestati da cristalli Swarovski o ai vestiti firmati, si possono trovare dei piccoli e utili pensierini che faranno sentire i vostri animali ancora più parte della famiglia.

L’idea più semplice ed immediata è quella di regalare ai vostri animali leccornie di ogni tipo: biscotti, bastoncini da mordere, pasti prelibati e croccantini dai gusti più delicati, le regole in questo caso sono due: la prima è quella di comprare solo cibi per animali e non farsi tentare dal regalare qualche leccornia “umana”, la seconda è quella di non esagerare con gli snack: sono vietate le scorpacciate anche se sono giorni di festa.

La corretta alimentazione dei pesci

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Per una corretta crescita e un’ottima salute, i pesci delle nostre vasche necessitano di sostanze diverse e di un’alimentazione varia ed equilibrata. Partiamo dal presupposto che per quanto possano essere di alta qualità, i mangimi commerciali che troviamo nei negozi non saranno mai in grado di fornire tutte le sostanze necessarie, per cui può essere consigliabile integrare con cibo vivo, verdure fresche e vitamine Una classificazione degli alimenti può aiutarci a capire come fornire una dieta equilibrata ed il più possibile varia ai nostri pesci.

Mangimi secchi: sono l’alimento principale (e spesso, purtroppo, unico) di pesci e crostacei d’acquario. Facili da reperire, variano come formato; possiamo trovarli come granuli, pastiglie, pellets o scaglie, da utilizzare a seconda di quale si adatta di più alle esigenze degli ospiti dell’acquario. Come già detto, anche quelli di alta qualità sono carenti, nel lungo periodo, di sostanze, anche a causa del deterioramento chimico causato dal contatto con l’aria. Occorre somministrarlo 2 o 3 volte al giorno in quantità tali da essere consumato in pochissimo tempo, dato che quello non mangiato si decompone ed inquina l’acqua.

Cibo liofilizzato: si tratta di piccoli organismi seccati e compattati, in modo da essere facilmente somministrabili. I processi di liofilizzazione consentono di avere un maggior apporto nutritivo rispetto ai cibi disidratati, risultando però anche più pesanti da digerire. Meglio quindi non esagerare nella somministrazione.

Animali domestici in ospedale, a Genova pets in corsia

animali ospedaleDopo la partenza di un progetto pilota che ammetterebbe i cani negli spazi comuni e sugli spalti delle piscine comunali di Torino, stavolta tocca a Genova lanciare un segnale positivo verso l’inclusione degli animali domestici anche in aree tradizionalmente considerate off-limits per gli amici a quattro zampe. L’idea è quella di consentire ai pets l’ingresso negli ospedali per fare visita ai loro padroni ammalati.

Soprattutto per le persone anziane ma anche per i bambini e comunque per chiunque sia molto legato al proprio cane e al proprio gatto, la degenza si fa ancora più dolorosa se costringe a stare lontani dal proprio beniamino. Da qui l’idea, per ora applicabile solo all’ospedale San Martino di Genova, il maggiore della Liguria, di far entrare in corsia gli animali.

Allevamenti di cani di razza, come scegliere

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Avete deciso di prendere un cane. Avete valutato attentamente spazi e tempo da dedicargli, ne avete parlato con i vostri familiari, o magari vi apprestate a fare una sorpresa a un bambino proprio per Natale. Avete scelto la razza. Adesso ciò che vi rimane da fare è solo trovare uno o più allevamenti vicino al luogo in cui abitate e aspettare che il vostro cucciolo nasca. Ma quali sono gli accorgimenti da prendere quando ci si rivolge a un allevamento?

Innanzi tutto andate a visitare il posto. Controllate che l’allevamento sia riconosciuto dall’ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana), anche perchè poi sarà sempre l’ENCI ad assegnare il Pedigree ai cani facendo anche riferimento all’allevamento di appartenenza. Questo è il primo passo, a cui seguono tutti quelli che riguardano il modo in cui i cani e i cuccioli vengono tenuti. Assicuratevi che i cani siano ospitati in luoghi spaziosi e puliti, e che abbiano anche un giardino in cui poter correre e giocare. I cuccioli non possono essere ceduti prima dei 60 giorni di vita, quindi diffidate degli allevatori che vogliono farvi acquistare dei cuccioli di pochi giorni o poche settimane. I piccoli hanno bisogno della madre e in più in questo modo l’allevatore potrà seguirli, imparare a conoscerli, vaccinarli e una volta che il cucciolo sarà vostro saprà anche guidarvi e accompagnarvi nella conoscenza dell’animale.

Un buon allevatore infatti è anche quello che vi segue dopo l’acquisto, si mostra disponibile per indicarvi il cibo più adatto per il cucciolo e il modo in cui curarlo, e in più, sarà sempre lì per voi, nel corso della crescita del cane, per seguirvi e aiutarvi nelle eventuali difficoltà. Questo proprio perchè conosce i suoi cani e le razze che tratta. Proprio restando su questo punto, sempre l’ENCI sostiene, che ogni allevamento non dovrebbe allevare più din un paio di razze di cani, con un limitato numero di esemplari oltretutto, per poter seguire bene la crescita e anche per evitare il sovraffollamento, dannoso per gli animali e che non permetterebbe una giusta cura e un giusto controllo.

Cani di piccola taglia: il Bolognese

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Le origini del cane Bolognese risalgono ad un cane da compagnia descritto da Aristotele che vivacizzava le giornate delle ricche signore romane; nell’XI secolo era considerato un cane molto pregiato e destinato solo ai nobili: non per niente con la decadenza della nobiltà, il Bolognese ha rischiato di estinguersi.

Il Bolognese è un cane di struttura aggraziata, con la testa lunga metà dell’altezza al garrese, le orecchie sono inserite molto in alto e ricadono lateralmente, gli occhi sono grandi e di color ocra; un maschio di razza Bolognese misura circa 30 centimetri, mentre una femmina 26, per un peso che va dai 2,5 ai 4 chilogrammi.

La tartaruga terrestre

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La tartaruga terrestre è chiamata anche tartaruga di Hermann o Testudo Hermanni: si tratta di un animale appartenente alla specie dei rettili, in particolare dell’ordine delle testuggini. Questo genere di tartaruga è diffusa soprattutto nel bacino del Mediterraneo e nell’Europa meridionale: il suo nome deriva dal medico naturalista Jean Hermann vissuto tra il settecento ed ottocento che per primo ha scoperto e catalogato tale rettile. Le dimensioni medie di tale animale vanno dai 13 centimetri dei maschi ai 22 centimetri delle femmine.

La colorazione caratteristica invece è giallo scuro con numerose macchie scure che si espandono sul dorso: una caratteristica delle testuggini inoltre è la colorazione gialla delle scaglie che si trovano sotto gli occhi. Si tratta di animali a sangue freddo, trascorrono le prime ore del giorno al sole per immagazzinare più calore possibile ed elevare la temperatura corporea: il sole è molto importante per le testuggini che permettono anche la sintesi della vitamina D che aiuta la digestione e il metabolismo. Tuttavia nel caso di temperature piuttosto alte, le tartarughe soffrono il calore e cercano riparo e refrigerio scavando delle buche nella terra.

Le testuggine in inverno vanno in letargo: prima di iniziare il lungo periodo di letargo gli animali smettono di alimentarsi e svuotano l’intestino, poi si interrano mediamente a 15 centimetri per circa 5 gradi di temperatura (temperature più alte o più basse potrebbero causare grossi danni agli animali). Il risveglio avviene circa in primavera nel mese di marzo quando le temperature iniziano a risalire. In questo periodo inizia anche il periodo dell’accoppiamento: il comportamento sessuale di questi animali è molto interessante e complesso.

Un albero di Natale a prova di gatto

gatto albero di NataleIl Natale quando arriva arriva, come direbbe qualcuno. E c’è da dire che ogni anno il conto alla rovescia per le festività invernali si fa sempre più corto, o almeno così sembra, dal momento che già intorno al mese di settembre i centri commerciali per spingere agli acquisti si addobbano a festa e sfoggiano i simboli natalizi per eccellenza: panettoni e spumanti nel reparto alimentare e alberi di ogni dimensione, e lucine colorate nelle vetrine e nei punti di passaggio. A proposito di albero, qualcuno lo ha già fatto, altri aspettano l’otto dicembre, come vuole la tradizione, in tanti si ridurranno alla sera della vigilia, e c’è chi ci rinuncerà del tutto.

L’ideale sarebbe scegliere un albero sintetico e riciclarlo ogni anno. E’ comodo, economico, bello e non sporca casa. Ma  quello che più ci preme sapere, tra albero e presepe e decorazioni varie, è come regolarsi con i nostri amici a quattro zampe. Evitare che l’abete e le palle natalizie diventino rispettivamente un arrampicatoio e un gioco spassosissimo per i nostri gatti è un’impresa ardua, soprattutto se si tratta di mici di casa, che non mettono mai piede fuori e appena vedranno un albero vero si catapulteranno sulla preda non credendo ai loro occhi e… alle loro zampe.

Scottish Terrier, il signore scozzese

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Alcuni sostengono che lo Scottish Terrier sia la razza indigena più antica della Gran Bretagna. Fu conosciuto come Aberdeen Terrier, prendendo il nome dalla cittadina in cui venne allevato. La razza così come la conosciamo adesso deriva da quell’antenato e probabilmente proviene dallIsola di Skye, nelle Highlands occidentali. Ha conosciuto una grandissima popolrità sia agli inizi del secolo scorso che nel dopoguerra, popolarità che si è diffusa dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti ed ha fatto in modo che le forme così deliziose dello Scottish divenissero stemmi per i mazzi di carte, simpaticissimi pupazzi di pezza, e infine anche oggetto di pubblicità e di trame di romanzi, che vedevano lo Scottish sempre appiccicato all’investigatore di turno.

Come ogni Terrier anche lo Scottish è un cacciatore, in questo caso la sua selezione dette vita a un cane per la caccia alla volpe e al tasso, specializzato nello scavare nelle pietraie. Lo Scottish come molti cacciatoti, ad esempio il Jack Russell, è devoto a questa sua attività, unghie e zampe lavorano solo per trovare la preda, scavando incessantemente. In più questo cagnolino dal fare così simpatico è pronto ad accendersi per un nonnulla, abbaia di fronte a qualsiasi cosa gli sembri sospetta, o gli sembri una preda.

Il parto e lo svezzamento dei criceti

parto e svezzamento criceti

Nei giorni scorsi vi avevamo parlato della riproduzione dei criceti, oggi vi spiegheremo come avviene il parto e lo svezzamento dei cuccioli. Il parto delle femmine di criceto si verifica di solito nelle ore notturne per un tempo proporzionale al numero di cuccioli che stanno per nascere. Una volta partorito la madre mangerà la placenta e reciderà il cordone ombelicale; i cuccioli nascono nudi e ciechi e inizieranno subito a succhiare il latte della mamma.

È importantissimo non avvicinarsi spesso alla gabbia e soprattutto non toccare i cuccioli fino al completo svezzamento: la madre, se spaventata potrebbe uccidere i cuccioli in segno di difesa, quindi lasciatela tranquilla con i suoi piccoli e non tentate di pulire la gabbia fino a che i cuccioli non saranno totalmente autosufficienti.

I primi peli dei cricetini spunteranno dopo 6 giorni e dopo 10 saranno ne saranno già coperti e apriranno gli occhi. Piano piano i cuccioli inizieranno a mangiare ciò che la madre ha conservato per loro all’interno del nido; l’alimentazione ideale da fornire ai piccoli durante lo svezzamento è un croccantino per gatti per ogni nuovo nato, frutta, verdura e latticini in piccole dosi; nel mix di pellettato scegliete i semi di piccole dimensioni in modo da facilitare l’iniziale utilizzo delle tasche guanciali dei cucciolo.

Passeggiare con il cane equivale a otto ore di palestra

passeggiare caneTorniamo a parlare di animali domestici e fitness anche oggi per incentrarci su una notizia che farà sicuramente la felicità di molti proprietari di cani. Pare, infatti, che portare a passeggio Fido ogni giorno, sia per i bisognini che per fargli fare due passi, equivalga per noi umani a ben otto ore di palestra settimanali. Soldi e tempo risparmiati, insomma, per non parlare dello stress che comporta per molte persone il recarsi due o tre volte a settimana in palestra.

A scoprire quanto movimento ci fa fare il nostro amico a quattro zampe è stato un recente studio realizzato dagli esperti della Bob Martin, una compagnia britannica che si occupa della salute degli animali domestici. L’indagine, che è stata condotta su oltre cinquemila persone, è servita a calcolare con un ampio margine di precisione quante ore di attività fisica può arrivare a fare il proprietario di un cane.

Beagle, una simpatica galleria di immagini

Beagle (5)Nell’articolo “Una simpatica canaglia: il Beagle!” non avevo proposto una galleria di immagini che rendesse onore a questo piccolo amico a quattro zampe, che è il preferito di tantissime persone ed è anche assolutamente adorato dai bambini. E’ necessario invece aprire una parentesi fotografica su questo cane, anche se lo è per tutti in verità, perchè il Beagle è uno di quei cani che colpisce proprio al primo sguardo, e di solito la sensazione è molto estrema, o lo si ama o lo si odia. C’è chi lo trova e lo crede un tontolone, e chi lo reputa divertente e arrogante quel tanto che basta a renderlo un cane sicuramente particolare.

Visto che ci troviamo ad ammirare il Beagle è giusto soffermarci un attimo sulla sua fama. Prima di addentrarmi in questo mondo di Beagle noti non ero a conoscenza di tutta una serie di apparizioni che meritano assolutamente di essere sottolineate. Troverete una brevissima serie di curiosità sull’utilizzo della sua immagine e anche delle sue caratteristiche caratteriali in fumetti, cartoni, film e quant’altro!

Iniziamo da un classico dei classici. Ma voi lo sapevate che Snoopy, il personaggio dei Peanuts, quello che si accompagna sempre al simpatico uccellino giallo Woodstock, è un Beagle?! Sinceramente io non ero a conoscenza di questa cosa, e trovo davvero una scelta perfetta che si sposa benissimo con le caratteristiche del fumetto di Snoopy.

Cani di piccola taglia: il Maltese

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Le origini del cane Maltese non sono del tutto chiare: di sicuro risalgono all’antichità, ma ancora gli studiosi non riescono a determinarle con precisione. Secondo la maggioranza degli esperti questi cani di piccola taglia sarebbero originari dell’isola di Malta, che nell’antichità si chiamava Melite o Melita, ed era l’isola nella quale venivano mandati in esilio i romani. Altri invece pensano che  erano i cani usati dai navigatori fenici e greci per difendere i magazzini dei porti dai  topi, e fanno risalire  il nome dalla parola semitica “malàt”, che significa “rifugio”, e quindi per estensione “porto”.

Di sicuro c’è il fatto che il Maltese è sempre stato il cane dell’aristocrazia e della nobiltà: dalle patrizie di epoca romana, alle dame rinascimentali, fino alle signore dell’ottocento; il Rinascimento è il periodo in cui il Maltese era più amato, non per niente è stato ritratto in numerosi quadri dei più grandi pittori dell’epoca come Tiziano e il Tintoretto.

Per un certo periodo di tempo l’Inghilterra ha rivendicato il patronato di questa razza, sostenendo che l’isola di Malta fino al 1964 era una colonia inglese; ma il tutto si è risolto con un niente di fatto a causa delle origini non ancora chiare di questa razza, che alla fine è stata registrata come italiana.

Il canarino mosaico

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I canarini mosaico sono definiti tali in quanto presentano la caratteristica colorazione rossa che li contraddistingue: il colore rosso è stato introdotto nei canarini domestici tramite ibridazione con il Cardinalino del Venezuela, un piccolo uccello esotico americano. L’incrocio venne eseguito intorno agli anni venti, ottenendo i primi ibridi mentre qualche decennio dopo venne data vita al canarino mosaico vero e propio.

I canarini a fattore rosso si dividono in due gruppi: quelli che presentano un fondo chiaro e quelli a fondo scuro, a loro volta poi sono ulteriormente suddivisi a seconda del piumaggio, Intenso, Brinato e Mosaico.L’intenso si ha quando l’animale presenta una aggiore intensità dellacolorazione, data dalla distribuzione dei pigmenti colorati sul piumaggio, i Mosaico invece presentano una tinta a fondo bianco o grigio, con zone giallo, arancione e rosso in determinate parti del corpo come fronte, guance o petto.

Poichè il canarino mosaico non prensenta una colorazione molto intensa, alcuni allevatori consigliano la somministrazione di coloranti sintetici: tale comportamentonon è consigliato e può alla lunga nuocere all’animale. I coloranti più usati sono il betacarotene, il carofil rosso e cantaxantina, ma si consiglia di evitare tale somministrazione e di mantenere il piumaggio del canarino naturale.

Lo sport giusto per Fido quando il termometro scende (fotogallery)

Dammi solo altri cinque minuti!
Dammi solo altri cinque minuti!

Il freddo pungente di quest’atmosfera prenatalizia sommati alla voglia di starsene al calduccio che caratterizza l’inverno certo non conciliano lunghe passeggiate nel parco insieme al nostro cane o giochi e corse da farsi in giardino e all’aria aperta. Per la serie anche i cani possono impigrirsi, ma solo se ci mette lo zampino un padrone particolarmente poltrone. Le temperature rigide non devono scoraggiare dal mantenersi attivi e dallo svolgere un minimo di attività fisica insieme al nostro cane.

Prima di iniziare qualsiasi tipo di esercizio fisico, è bene però controllare lo stato di salute generale di Fido: ad esempio tenere bene a mente che i cani obesi e quelli con malattie cardiache e polmonari potrebbero avere qualche problema nello svolgere sport troppo intensi. Consultate il veterinario prima di sottoporre il cane a sessioni di allenamento particolarmente dure.