Il dobermann è della famiglia dei pinscher venuto di moda in Italia negli anni ’90 è considerato, erroneamente, cane da guardia dall’aspetto temibile, capace di dilaniare qualsiasi persona si avvicini al suo territorio.
Questa che stiamo per raccontarvi è una storia che sfata un brutto e falso mito, si è svolta in Australia terra di animali selvaggi.
Charlotte Svilicic, un bimbo di 17 mesi, stava allegramente giocando in giardino quando il doberman Khan, adottato dai suoi genitori una settimana prima, si è lanciato per afferrare con i denti il vestitino e scagliarlo lontano da un serpente.
In Australia gli animali sono enormemente diversi da quelli che troviamo in Europa, dimenticatevi formiche minuscole o di vedere solo pecore ai bordi delle highway, nel giardino della casa in Atherton non c’era una biscia ma un King Brown il secondo serpente più velenoso del continente fossile.
L’impavido Khan, come si vede dalla fasciatura sulla zampa anteriore destra, è stato morso dal serpente, fortunatamente è stato immediatamente trasportato in una clinica veterinaria dove gli è stato dato l’antidoto.
Mamma Catherine commenta l’aneddoto: “Se non l’avessi visto con i miei occhi, non ci avrei mai creduto, Khan le si è avvicinato e l’ha toccata col muso, non capivo cosa stesse facendo, pensavo che volesse giocare.
Poi è diventato più violento, la spingeva forte e abbaiava in un modo strano, come se la stesse chiamando ma la bambina non gli dava retta. A quel punto l’ha afferrata per il vestitino e l’ha letteralmente lanciata via.
Charlotte è volata per più di un metro e quando è atterrata si è messa a pinagere. Mentre mi precipitavo verso di lei, preoccupata per il comportamento del cane, ho visto il serpente che lo mordeva a una zampa e andava via velocemente.
Khan ha guaito forte e si è precipitato a casa, poi è svenuto. C’ho messo qualche secondo a realizzare cosa fosse successo e a decodificare il suo comportamento. Poi ho cominciato a urlare, chiamando mio marito. L’abbiamo caricato in macchina e siamo corsi alla clinica veterinaria.
Lui le ha salvato la vita e qualsiasi cosa faremo per lui non sarà mai abbastanza: Gli saremo debitori per sempre“.
Quello che ha fatto la famiglia e Kerry Kinder, gestore del rifugio da cui i Svilicic hanno adottato il cane coraggioso, è stato un gesto molto importante visto che Khan veniva maltrattato dall’ex proprietario che lo picchiava tenendolo denutrito ed è la dimostrazione che il cane sa come ripagare un famiglia che si comporta in modo corretto.
Il signor Kinder ha testimoniato l’indole del cane con “Non mi stupisce affatto che si sia comportato così. Quando ha visto Charlotte per la prima volta, le si è accucciato ai piedi e ha cominciato a guaire, poi le ha leccato una gamba e le ha offerto la gola, mettendosi sulla schiena.
La cosa stupefacente è che ho scoperto che il nonno di Khan ha salvato la sua padroncina nello stesso identico modo“.
Una bella storia a lieto fine sia per la piccola che per il dobermann.