Dopo la sanità e l’istruzione, anche gli animali da compagnia rischiano di finire nel mirino della spending review, cani, gatti, conigli, non ci sono sconti per nessuno. L’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) ha accolto favorevolmente il blocco dell’aumento dell’IVA, a patto però che non si sacrifichino le detrazioni fiscali sulle spese veterinarie.
La revisione della spesa, infatti, rischia di innescare una situazione al limite del paradosso. A denunciarlo, è Marco Melosi, il presidente dell’Anmvi:
E’ più che apprezzabile lo sforzo del Governo Monti di congelare l’aumento dell’aliquota IVA, purché il prezzo da pagare non sia ora quello di rinunciare alle detrazioni delle spese veterinarie. Sarebbe come dare con una mano e togliere con l’altra. Le spese veterinarie sono già tassate con l’IVA dei beni di lusso (il 21%), se il Governo pensa di togliere alle famiglie con cani e gatti anche la detraibilità fiscale di queste spese sarà un duro colpo per la prevenzione veterinaria e per la salute degli animali che vivono in famiglia e in società.
Melosi sottolinea come sia inutile fare campagne contro l’abbandono e il randagismo, se poi il risultato è la scarsa considerazione della sanità veterinaria. La pressione fiscale, già ai massimi storici, rischia di minare la corretta gestione sanitaria degli animali domestici. Il taglio della detraibilità delle spese veterinarie, come avverte il presidente dell’ANMVI, avrà conseguenze non solo sugli animali e sui proprietari di cani e gatti, ma anche sulla salute e sulla spesa pubblica di tutti i cittadini.
L’ANMVI resta dell’avviso che la spesa veterinaria per l’assolvimento di obblighi di legge, come la microchippatura, e per la prevenzione come la sterilizzazione, debbano addirittura essere IVA- esenti, proprio come lo è la salute dell’uomo.
Altro che bacchetta magica, Monti ha tra le mani un bel paio di forbici. L’unica speranza è che il Governo riveda le proprie posizioni, e invece di tagliare a destra e a manca, si passi la mano sulla coscienza e nelle proprie tasche, una volta tanto.
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