I dati parlano chiaro: sono ancora troppo pochi gli animali soccorsi lungo le nostre strade. Su circa diecimila animali investiti nel corso del 2013, solo uno su quindici è stato soccorso, così come invece prevede la normativa in materia: il codice della strada infatti è chiaro nel prevedere l’obbligo di soccorso degli animali incidentati, da parte degli automobilisti, con accompagnamento degli stessi presso una struttura idonea al loro ricovero se necessario.
Aidaa, associazione italiana difesa animali e ambiente, ha raccolto i dati relativi a questo triste fenomeno, raggiungendo la conclusione che su 5.300 cani investiti, solamente 355 sono stati soccorsi direttamente dagli investitori o da automobilisti di passaggio. Va peggio per gli amici gatti: su 2100 esemplari investiti solo 140 sono stati soccorsi. Numeri davvero bassi che fanno venire la pelle d’oca, pensando a questi esseri viventi lasciati con noncuranza lungo il ciglio della strada. Lorenzo Croce presidente di AIDAA commenta:
Purtroppo la mancanza di soccorso degli animali feriti è un fenomeno diffusissimo ed è la somma di due fattori. Il primo è sicuramente l’incuria dell’investitore che non vuole trovarsi con ulteriori problemi e quindi non si ferma, il secondo è però dovuto al fatto che molto spesso è difficile trovare strutture pubbliche o anche private che accorrono in soccorso dell’animale investito con la conseguenza che per ignoranza o paura lo stesso viene lasciato moribondo ai bordi della strada.
I nostri sono dati parziali raccolti su un campione di segnalazioni ricevute confrontate con una sessantina di pronto soccorso veterinari, ma crediamo che purtroppo siano dati inferiori rispetto al numero reale.
Ribadiamo l’obbligo di soccorso per gli automobilisti nel caso di sinistro con un amico a quattro zampe: un gesto che spesso può salvare la vita a lui, e farvi evitare una bella multa salata a voi guidatori. Pensateci la prossima volta che vi mettete alla guida, e prestate attenzione ai bordi della strada.
Fonte: Aidaa
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