Vietare per legge l’allevamento, la cattura e l’uccisione di animali per ottenere pelli o pellicce, vietare altresì la produzione, l’esportazione, la commercializzazione, il trasporto, la detenzione, la cessione a qualunque titolo di pelli o pellicce ricavate da animali appositamente allevati, catturati o uccisi in Italia. E’ questa la proposta di legge depositata alla camera dei deputati dall’ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, supportata dalle maggiori associazioni animaliste e dalle oltre cinquanta mila firme raccolte, che saranno consegnate nei prossimi giorni ai presidenti di Camera e Senato.
Una petizione che ha riscosso molto successo e che ha portato l’ex ministra a manifestare davanti alla fiera di Milano per il Mi Fur, il salone internazionale delle pellicce. Vediamo nello specifico cosa prevede la proposta di legge in esame: l’uccisione di animali da pelliccia e la commercializzazione di pelli di animali allevati o catturati in Italia diventeranno reati, puniti con la reclusione da 3 a 18 mesi e sanzioni pecuniarie fino a 5000 euro per ogni animale.
Per gli animali degli allevamenti in via di dismissione sono previsti il reinserimento nell’ambiente naturale o l’affidamento a strutture adeguate. La Brambilla al termine della manifestazione ha dichiarato:
In nome del lucro, del capriccio e della vanità, 70 milioni di animali soffrono nelle gabbie degli allevamenti intensivi o sono strappati al loro ambiente naturale ed uccisi per produrre pelli o pellicce. L’approvvigionamento avviene per l’85 per cento attraverso gli allevamenti e per il 15 per cento da catture in natura. E proprio dagli allevamenti europei provengono il 60 per cento delle pellicce commercializzate nel mondo. I metodi usati sono quelli industriali, che consentono di massimizzare il profitto. Naturalmente senza alcun rispetto per il benessere animale.
Bellezza ed eleganza non hanno nulla a che vedere con la sofferenza degli animali e diventano una vergogna se il sacrificio di creature viventi ne è il presupposto. Per questo voglio dire a tutte le donne: non vestitevi di cadaveri.
Fonte: Il Giornale
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