Stop definitivo all’esibizione degli animali nei circhi: la Bolivia ha preso la decisione più severa mai registrata in alcun Paese del mondo, ma le polemiche degli ultimi anni e la convinzione di molti della necessità che nessuna creatura non umana debba essere costretta a fare spettacolo per vivere, hanno portato all’introduzione della normativa. In verità, in alcune zone del pianeta, già i grandi felini o i pachidermi ad esempio, non si trovano più sotto alcun tendone equestre, tuttavia il “caso boliviano” riguarda anche le piccole fiere e gli animali domestici. Insomma da luglio prossimo, la libertà sarà garantità proprio a tutti gli esseri viventi, entro i confini nazionali. Tra l’altro esiste sempre un rischio reale che possano diventare pericolosi anche per le persone che pagando il biglietto si trovano fra il pubblico, quindi un provvedimento del genere diventa utile alla buona salute di tutti.
A godere dei primi benefici in tal senso, saranno Maiza, che è una leonessa di diciotto anni, quattro cuccioli di leone e un babbuino, Tillin. Per i primi a maggio si aprirà in California, le porta di un ospizio nato proprio per accudire ex animali da circo, mentre per il babbuino la nuova casa dovrebbe essere una riserva in Gran Bretagna. Tuttavia, a parte questi sporadici casi, non è dato sapere dove finiranno tutte le centinaia di animali che si trovano ancora nei piccoli circhi itineranti all’interno della Bolivia. A questa domanda, infatti, attualmente non sono in grado di rispondere nè il governo e neppure gli animalisti.
Le soluzioni non sono facili da individuare in quanto gli zoo sono tutti sovraffollati e, l’unico dove potrebbe esserci dello spazio, che è quello di La Paz, andrebe interamente risistemato. Solo per i cinque leoni e per il babbuino sono stati stanziati più soldi del previsto e certamente non è possibile far rientrare in budget anche il sostentamento e l’eventuale inserimento in altre strutture ad hoc fuori dalla Bolivia, di molte specie di animali.