I repentini cambiamenti climatici farebbero cambiare la dieta degli animali; a sostenerlo è una ricerca condotta dal Dottor Yoram Yom-Tov dell’Università di Tel Aviv, che ha osservato quali strategie adottano gli animali per sopravvivere alle nuove temperature. Secondo il Dottor Yom-Tov:
“Le popolazioni di animali in diverse aree geografiche si stano adattando ai cambiamenti di temperatura scegliendo la propria strategia, soprattutto “a tavola”.
Qualche esempio? Le volpi e le linci della Scandinavia si sono dovute mettere a “dieta ferrea”, a causa dell’innalzamento di 3 o 4 gradi della temperatura della zona sub-polare, in quanto corpi più piccoli permettono di dissipare il calore e di affrontare meglio l’aumento di temperatura, anche perché esso ha modificato la disponibilità di cibo. Scelta opposta per i piccoli roditori dell’Alaska che invece hanno optato per una “dieta ingrassante” che aumentasse la loro massa corporea, in quanto gli inverni più cali permettono un maggiore disponibilità di cibo.
Ma non è finita qui; secondo una ricerca australiana, anche alcune specie di passeri hanno dovuto diminuire i loro introiti di cibo fino a perdere ben il 4% della loro massa corporea media; ancora peggio è andata ad alcune varietà di pesci che hanno dovuto dimagrire della metà a causa dei cambiamenti climatici.
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