Se un animale appare meno grintoso e attivo del solito, potrebbe non essere perfettamente in salute. E’ vero che non bisogna mostrarsi estremamente ansiosi ed entrare immediatamente nel panico, ma neppure vantare disinteresse e aspettare che la situazione peggiori. In molti, soprattutto all’inizio, si affidano ai rimedi floreali o a trattamenti alternativi, che pur non essendo potenti e ad azione veloce come gli antibiotici, possono riportare l’amico a quattro zampe, alla quotidiana allegria. Se, però, in breve tempo non si registrano miglioramenti significativi, ecco che diventa necessario portarlo dal veterinario. In particolare, poi, se:
- mostra irritabilità persistente che potrebbe indicare una causa di dolore non diagnosticata;
- appare apatico, un sintomo che soprattutto nelle femmine annuncia qualche volta problemi uterini;
- è aggressivo e non si riesce a calmare in nessun modo;
- beve molta acqua;
- presenta dei noduli persistenti in una parte del corpo;
- sanguina da una ferita e presenta febbre e scarso appetito per più di 24 ore;
- collassa;
- se il travaglio dura oltre le quattro ore tra le espulsione dei piccoli;
- se mostra paralisi da zecche o morso da serpente;
- se presenta dei sintomi da avvelenamento. Nel caso, ad esempio, di esche per lumache o organofosfati, aumenta molto la salivazione e inizia a tremare. L’intervento deve essere tempestivo;
- debolezza delle zampe inferiori, anche se non dolorosa, per più giorni. Potrebbe esserci una rottura dei legamenti crociati e un intervento tempestivo, potrebbe evitare successivi artriti;
- vomita acqua e rischia di disidratarsi;
- ha difficoltà ad urinare, soprattutto se è un maschio: Questo perchè potrebbe soffrire di calcoli, i quali tendono a bloccare l’uretra e far defluire l’urina ai reni, danneggiandoli;
- è una femmina e ha partorito da poco, mostrando febbre e collassi. Se ,invece, è iperattiva, trema ed è agitata potrebbe essere in corso una febbre lattea.
- presenta qualsiasi ferita grave.
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