Anche un gatto può essere psicopatico? È una domanda che è necessario porsi senza scherzarci troppo su visto che secondo la scienza anche i felini possono soffrire di problemi di salute mentale e dimostrarlo con il loro comportamento nei casi più gravi.
Psicopatia e comportamenti antisociali sono possibili
Come succede anche per gli esseri umani, anche questi animali domestici possono mostrare aggressività, rabbia, disinteresse e instabilità emotiva: tutti fattori che potrebbero comportare qualche problema di gestione nel rapporto tra padrone e gatto. Ci ha pensato una ricerca condotta dall’Università di Liverpool e pubblicata sul Journal of Research in Personality a fare maggiore chiarezza sulla questione, mettendo a disposizione delle persone un test, una guida per comprendere se il proprio gatto stia bene.
Deve essere sottolineato che già in passato, studi e osservazioni hanno mostrato la presenza di comportamenti antisociali negli animali che possono essere collegati nello specifico alla psicopatia e al disturbo antisociale di personalità. E i gatti non rappresentano l’eccezione alla regola. A ogni modo, entrando più approfonditamente nello studio, il modello messo in atto dai ricercatori analizza tre elementi specifici che sono la sfrontatezza, intesa come coraggio eccessivo, e immunità alla paura e allo stress; la spietatezza, corrispondente a una mancanza di empatia e aggressività e infine, ma non per importanza, la tendenza a ribellarsi a tutte le regole. È poi stato aggiunto anche un test sui comportamenti antisociali sia per ciò che concerne gli altri felini, sia gli esseri umani.
Un questionario per conoscere il comportamento felino
Per giungere alle loro conclusioni gli scienziati hanno sottoposto alla compilazione di un questionario dedicato più di duemila persone aveni un gatto: quarantasei domande che riguardano, a livello comportamentale, la tendenza a rubare cibi e a non imparare dalle esperienze, l’obbedienza, la socievolezza, il desiderio di avventura, la vocalizzazione. E anche l’aggressività, la consapevolezza dei pericoli, l’interazione con altri animali e persone, i cambiamenti dell’umore.
Il risultati hanno mostrato che i gatti che presentano maggiore disinibizione e poca pazienza con altri animali di solito presentano una migliore relazione con il padrone: al contrario e come era facile aspettarsi, comportamenti non empatici e crudeli accompagnati da disobbedienza cronica, portano a un rapporto più complicato con l’umano. È possibile parlare di psicopatia in alcuni casi estremi quando i nostri felini non vanno d’accordo con nessuno, a prescindere dalla natura umana o animale dell’altro? Si. Ma bisogna anche tenere conto dell’istinto e delle esperienze vissute dal gatto e armarsi di santa pazienza e amarli ancora di più proprio per questo.