I cani, soprattutto quelli di grossa taglia e, quindi, potenzialmente più aggressivi e pericolosi, andrebbero tolti a coloro che, quasi certamente, li utilizzeranno a scopi criminosi. Ne è convinta l’Aidaa, l’Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente che propone di tenere d’occhio soprattutto i clandestini ed i rom. Ovviamente non si tratta di una forma di razzismo ma sarebbe più probabile per coloro che si trovano in un Paese straniero e con maggiori problemi economici, cadere nella tentazione di organizzare, ad esempio, delle lotte fra animali o delle scommesse a carattere illegale. Un rischio che aumenta se si parla di amici a quattro zampe dalle grandi misure o appartenenti a specie considerate molto forti.
Molti extracomunitari irregolari, poi, li vogliono accanto solo per l’accattonaggio e per tentare, in questo modo, di impietosire i passanti e ottenere l’elemosina, costringendo le povere creature a vivere di stenti. Ancora, i cani di grossa taglia possono essere utili per fare da guardia alle zone di spaccio. Aidaa ritiene che bisognerebbe scongiurare che avvengano ancora fatti di questo genere e conferma: “Sono diverse migliaia i cani posseduti illegalmente in Italia dagli extracomunitari illegali e dagli zingari. Cani che ovviamente non solo non sono microchippati o sottoposti alle dovute vaccinazioni, ma che spesso sono addirittura tenuti in cattività, rinchiusi in piccoli recinti e alla catena e sottoposti ad atroci maltrattamenti e denutriti, proprio allo scopo di renderli aggressivi sia per essere usati per i combattimenti che per essere addestrati a essere aggressivi”.
Si calcola che sarebbero circa 15.000 i cani in queste condizioni ed, in particolare, riferisce Aidaa, “oggetto di almeno 20 mila reati l’anno e dalle loro attività la malavita che li gestisce, ottiene un giro di diverse decine di milioni di euro”. Secondo il presidente nazionale, Lorenzo Croce, perciò, sarebbe veramente importante intervenire immediatamente e sequestrare subito gli animali.