Una mamma e due agnellini felici su un prato, liberi di belare e di vivere. Lo slogan ‘Let it bee‘, richiama sia il verso delle pecore che il titolo di una celebre canzone dei Beatles: questa la campagna della Lav, la lega antivivisezione onlus, perché agnelli e capretti possano avere una vita lunga e naturale, senza finire nei nostri piatti di Pasqua. ‘Anche gli agnelli si meritano un futuro oltre la Pasqua’, è il messaggio della Lav che in 14 città italiane ha organizzato flash mob per sensibilizzare i cittadini sul destino di ovini e caprini neonati.
Ogni anno si ripete lo stesso sacrificio; la drammatica sequenza che strappa agnellini nati da poche settimane alle madri. I dati indicano l’inizio di una positiva inversione di tendenza sul calo dei consumi della carne di questi animali, ma ancora troppi sono gli agnelli e i capretti uccisi specie nel periodo pasquale. Caricati su camion, gli animali viaggiano in condizioni precarie, spesso senza cibo e acqua, senza potersi muovere perché ammassati e costretti in spazi minuscoli per lunghissime tratte che non prevedono soste.
Arrivati ai macelli, i piccoli ovini e caprini attendono il loro turno, vedono i compagni morire, li sentono gridare di terrore mentre sono immersi nel pungente odore del sangue. Quando arriva il loro momento, vengono immobilizzati, appesi per una zampa e uccisi.
Tre minuti dura l‘agonia prima che il sangue defluisca completamente dal loro corpo dopo che gli è stata tagliata la gola, spesso ancora coscienti perché lo stordimento previsto per legge non viene praticato. Un orrore che non trova giustificazione nella tradizione.
Al contrario, il senso religioso della Pasqua dorebbe portare a una maggiore compassione verso gli animali: c’è l’episodio della vita di san Francesco d’Assisi, modello ispiratore dell’attuale Pontefice, che lo vede barattare il suo mantello con due agnellini, piuttosto che permettere al pastore di condurre le bestiole al mercato per essere abbattute e mangiate.
Positivo è come detto, il drastico calo dei consumi della carne proveniente da questi animali: se nel corso del 2010 gli agnelli e i capretti macellati in Italia erano stati 4.834.473, nel 2015 ne sono stati macellati 2.353.817 (Fonte: Istat): ben il 51% in meno in sei anni.
Vi suggeriamo un menu di Pasqua alternativo a cura dello Chef Martino Beria, che può attivare la creatività, aiutare a cambiare prospettiva, e a vivere la festività con uno spirito più consapevole verso tutto il creato.
Fonte lav.it cambiamenu.it
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