Adottare un cane in piena campagna elettorale può far acquisire tantissimi voti, soprattutto da parte di coloro che amano gli animali. Ma abbandonarlo non appena la campagna elettorale finisce è un gesto ignobile. La storia, vera, arriva dagli Stati Uniti ed ha per protagonista John Mancuso, uno dei candidati al consiglio comunale di New York: nel corso della sua campagna elettorale ha adottato Tiger, un vecchio pitbull che si trovava nel canile locale. Lo slogan della sua campagna era il seguente:
Sono il felice proprietario di Tiger, un cane randagio che ho salvato da un canile a State Island e sto cercando di aumentare i rifugi per animali promuovendo le adozioni di animali per eliminare l’uccisione di animali innocenti.
Toni duri anche contro il canile locale, parole e promesse di soluzioni per un problema importante come quello dell’abbandono degli animali, che negli States spesso si traduce in eutanasia per i pelosini che non trovano una famiglia. Mancuso tuttavia perde la campagna elettorale e non viene eletto. Ed a quel punto cosa decide di fare? Di riportare il povero Tiger proprio al canile!
Tra le scuse adottate dall’uomo per giustificare questo suo comportamento, vi sarebbe quella delle lamentele dei vicini di casa per il troppo abbaiare del cane. E ancora l’ex candidato ha anche avuto il coraggio di dichiarare:
L’ho riportato al canile perché mi hanno detto che era giovane, carino e non così grande per non essere adottato.
Per fortuna che in tutto questo caos mediatico qualcuno si è accorto di Tiger e lo ha adottato, per amore e con il cuore, non per ottenere dei voti in cambio.
Foto credits: Thinkstock