L’addestramento del Rottweiler è una questione che non si può prescindere se si decide di prendere con se un cane di questo tipo, che se non ben curato e gestito può diventare pericoloso. Non per indole, il Rottweiler è un cane buono e pacato, ma per istigazione, mancanza di socializzazione o educazione in generale: essendo un animale robusto e forte un suo gesto, un morso, può essere veramente rischioso. Questa razza canina è inoltre abitata al lavoro e alla guardia. Gli va insegnato come farla e quando fermarsi. Insomma è importante un buon addestramento sia per ciò che riguarda l’obbedienza che la difesa del territorio. Ma vediamo nel dettaglio.
I centri per l’addestramento dei Rottweiler
E’ buona norma rivolgersi sempre ad un centro di addestramento per cani, meglio se specializzato in Rottweiler. Bisogna però impegnarsi personalmente, partecipare all’addestramento. E’ fondamentale per creare un legame efficace di obbedienza, rispetto, fiducia reciproca, empatia. Saprete così riconoscere meglio quando il vostro cane si trova in una situazione di disagio o di stress che lo può mettere in condizione di diventare aggressivo. L’importante è arrivare ad un addestramento che sia gentile e basato sul rispetto e non violento. Diffidate di chi vi propone questi mezzi. Importante nell’addestramento, come dicevamo anche la socializzazione. Quante volte abbiamo visto video di rottweiler giocare con i bambini? L’abitudine all’essere umano (e agli altri cani o gatti) però va presa sin da cucciolo, è più difficile quando è grande. In più questo cane non va mai isolato.
L’addestramento dei cuccioli di Rottweiler
L’addestramento del Rottweiler deve cominciare sin da cucciolo, nei centri specializzati, ma anche nelle abitudini domestiche. Non appena arriva a casa, finite le coccole ed i convenevoli amorevoli del primo incontro con un batuffolo peloso, occorre stabilire con il piccolo le regole di base. La cuccia e non il divano, il luogo dove si fanno i bisogni, lo spazio dove correre e quando, soprattutto non va abituato o istigato neppure per gioco all’aggressione. Altresì bisogna fargli capire subito chi è il “padrone di casa” , con rimproveri seri, mirati e soprattutto che non si contraddicono mai. Il “no” deve avere un senso concreto sin dai primi giorni di convivenza. Basta un tono di voce sicuro ed un premio se il cane smette di fare quello che non deve (rosicchiarvi le scarpe?): a rinforzo negativo deve seguire sempre un rinforzo positivo se il cucciolo fa bene. Le carezze non mancheranno mai. Ricordate che i cani non devono avere timore del proprietario (un giorno potrebbero vincere questa paura e rivoltarsi), ma solo rispetto ed affetto. In questo modo sarete certi di avere il miglior Rottweiler del mondo.
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Fonte: Allevamento Difossombrone