Nell’acquario è estremamente importante un buon filtraggio al fine di mantenere l’acqua con valori chimici adatti alla vita dei suoi ospiti. Vi sono quattro tipi di filtraggio: chimico, meccanico, biologico e sterilizzazione. Il filtraggio meccanico consiste nel rimuovere il materiale dannoso dall’acqua, eliminando i detriti visibili e garantendo una funzione estetica: si ottiene con il passaggio dell’acqua in una spugna o serie di spugne. Si possono poi rimuovere le spugne per lavarle: in tal modo di eliminano i detriti in sospensione.
Il filtraggio biologico è il più importante, soprattutto per i pesci, e sfrutta i processi naturali in cui degli organismi viventi rimuovono o trasformano delle sostanze, di per se tossiche o potenziamente tali, in composti meno tossici: vi sono superfici di contatto molte estese colonizzate da batteri, che trasformano i prodotti dell’azoto in sostanze non dannose per gli ospiti dell’acquario. Il filtraggio biologico è utile anche con vasche con molte piante vive, che esercitano tale filtraggio.
Il filtraggio con sterilizzazione è normalmente utilizzata in acquari marini, anche se può essere utile in acquari di acqua dolce: consiste nel condurre acqua attraverso una unità pressurizzata con una lampada a ultravioletti. Tale luce UV risce a distruggere alcune alghe o patogeni, con grandi benefici per i pesci e le piante: tuttavia può capitare che tali raggi distruggano anche elementi utili.
Il filtraggio chimico rimuove le sostanze chimiche dall’acqua attraverso un sistema di adsorbimento, dei composti nocivi ma anche utili come nutrienti e trattamenti acquatici. Il filtraggio chimico deve essere eseguito solo in modo temporaneo, come per rimuovere trattamenti per malattie o alghe (come medicinali o alghicidi), per eliminare i metalli pesanti (quale ad esempio il rame) o per filtrare acqua piovana o di rubinetto prima di metterla in acquario.
Nelle prossime giornate analizzeremo altri componenti essenzili per l’acquario, con trucchi per amentare le potenzialità della propria vasca.
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