Un’iniziativa lodevole, quella finanziata dal comune di Fara San Martino (Chieti), per arginare il fenomeno del randagismo, piaga di molti piccoli e medi centri italiani. Il consiglio comunale della cittadina abruzzese ha deciso di incentivare le adozioni, elargendo 400 euro alle famiglie che sceglieranno come animale domestico uno dei randagi accalappiati nel territorio comunale.
Non a caso la proposta, che viene dal vicesindaco Giuseppe Di Rocco, viene d’estate quando il fenomeno degli abbandoni dei cani tocca il suo picco. Lo fa notare lo stesso sindaco Antonio Tavani
Il problema del randagismo è particolarmente sentito in estate quando il numero di cani abbandonati cresce in maniera esponenziale. Ogni anno, secondo i dati del Ministero della salute pubblica, solo in Abruzzo sono oltre 3500. Con questa misura ogni famiglia potrà permettersi un cane e il Comune Ente avrà un risparmio economico notevole dato che la retta del canile ha un valore più che doppio rispetto al contributo che noi prevediamo di versare alle famiglie di adozione.
I cittadini potranno ricevere un euro al giorno per tutta la durata della vita del cane, accreditandosi presso gli uffici comunali. L’incentivo per l’adozione ed il sostentamento del cane verrà concesso in rate semestrali, ma solo dopo aver accertato che i nuovi proprietari abbiano espletato le visite e le vaccinazioni obbligatorie, nonché la registrazione dell’animale.
Davvero una gran bella iniziativa, non c’è che dire. Anche perché il mantenimento dei canili nei comuni costa e pesa sulle tasche dei cittadini e allora perché non favorire piuttosto l’integrazione dei randagi nelle famiglie? Inoltre è un modo per permettere anche ai nuclei familiari in difficoltà economica per via della crisi di far felici i bambini, adottando un cane grazie al contributo del comune. Come ha spiegato lo stesso Di Rocco:
Si è deciso di percorrere una strada alternativa, incentivando le adozioni da parte delle famiglie. Una scelta che salvaguarda la salute pubblica e garantisce il benessere dell’animale.
[Fonte: Agi]