Il bue e l’asinello, insieme alle pecore, sono gli animali che più associamo al presepe. Scopriamo insieme una leggenda che riguarda la loro presenza all’interno della celebrazione della nascita di Gesù Cristo.
Cosa vogliono dirci il bue e l’asinello
Sono moltissime le storie che vengono raccontate in merito al presepe. Tra le più interessanti vi è quella che riguarda il bue e l’asinello che, nella notte tra il 25 e il 26 dicembre, passano del tempo a giudicare gli uomini.
Di solito le leggende riguardanti il Natale si concentrano sul dare un insegnamento agli uomini partendo dalle menti molto dolci nell’approccio. In questo caso il bue e l’asinello tramandano un messaggio molto importante, diventando però degli animali degni dei racconti del dottor Dolittle.
La storia vede l’asino e il bue incominciare a parlare di ciò che è successo in corrispondenza alla nascita di Gesù e di come gli umani si siano comportati con loro nel corso di tutto l’anno. La leggenda vuole che non solo parlino tra di loro il bue e l’asinello vicini a Maria e Giuseppe ma anche tutti gli altri in ogni parte del mondo.
Gli animali farebbero un bilancio di come sono stati trattati sfruttando, in caso di crudeltà, anche la possibilità di maledirli richiamando sulla propria famiglia umana qualche disgrazia.
Ne esistono anche altre di questa tipologia e in generale puntano nel sottolineare come gli esseri umani spesso e volentieri non si prendano cura dei propri animali. Sebbene in questo caso parliamo del bue e dell’asinello possiamo trasferire il racconto sui nostri animali domestici.
Superstizione ed etica insieme per il bene degli animali
La storia infatti nasce in un ambito contadino, molto superstizioso e che, proprio per superstizione, portava spesso le persone a modificare il proprio comportamento in meglio. Semplicemente per paura che i propri animali da cortile potessero attirare loro delle maledizioni.
Attualmente esiste invece un vero e proprio discorso di etica sul trattamento nei confronti degli animali. E la leggenda può aiutarci a concentrarci maggiormente sul modo in cui questi comunicano con noi. Parliamo sempre di voler comprendere meglio il linguaggio dei nostri animali.
Perché non iniziare nell’immediato proprio attraverso la morale data da queste leggende? Per quel che ci riguarda questo potrebbe rappresentare anche un monito per quel che riguarda il Capodanno. Siamo in grado di rinunciare a qualche fuoco d’artificio affinché i nostri animali possano passare del tempo con noi in tranquillità?
Se la risposta è sì abbiamo perfettamente compreso il messaggio di questa leggenda che vede il bue e l’asinello giudicarci per come li abbiamo trattati. Lo ripetiamo: in questo caso non è nemmeno un problema di superstizione come lo era in passato. Ma di etica da rispettare.