Home » Altre Specie » Topo di mare avvistato in Cile

Topo di mare avvistato in Cile

Un topo di mare è stato avvistato nelle acque cilene. Cos’è questo particolare animale che sembra un verme ricoperto di peli? Cerchiamo di capirne di più.

Cosa è il topo di mare

Il topo di mare o Aphrodita aculeata è stata avvistato recentemente nel corso di una spedizione nei fondali oceanici presenti in Sud America. Parliamo di un verme marino iridescente di cui non spesso riusciamo ad avere riprove di attività. Soprattutto in alcune zone.

Se vi state chiedendo perché questo genere abbia tal nome, l’ispirazione deriva ovviamente da Afrodite, per via della forma simile  a quella dei genitali femminili di questa tipologia di Invertebrati.

Questo animale deve il suo nome all’aspetto che sembra avere quando viene tirato fuori dall’acqua, ovvero una sorta di topo dalla pelliccia bagnata. Nel filmato girato In Cile è possibile veder muoversi questi vermi di circa 10-15 cm sul fondale, verosimilmente la ricerca di cibo tra le stelle marine.

La vera particolarità dell’avvistamento del topo di mare riguarda però una sua caratteristica. Questo invertebrato, infatti, mostra un iridescenza spettacolare in grado di illuminare il fondale stesso. Un’occasione davvero incredibile per tutti quanti noi di vedere più da vicino questi particolari animali.

Ma perché sono iridescenti quando vengono colpiti da un fascio di luce? Dobbiamo fare un passo indietro e parlare un attimo del genere Aphrodita. Sappiamo che sia in grado di riflettere la luce e anche che sia molto diffuso principalmente nell’Atlantico e nel Mediterraneo.

Una particolarità luminosa

Sono le sue setole o chete che ricoprono il corpo, a produrre un effetto iridescente quando colpite dalla luce. Sono la loro struttura cilindrica esagonale e la loro natura a consentire ciò. Per semplificare molto la questione possono essere comparate alle fibre ottiche artificiali.

Non dobbiamo confondere l’iridescenza con la bioluminescenza. Questi ultimi infatti sono in grado di produrre sostanze che consentono loro di essere luminosi mentre l’iridescenza è sostenuta “fisicamente” dai peli che lavorano come dei piccoli prismi naturali.

Con molta probabilità il topo di mare sfrutta questa sua luminosità per mandare un segnale d’avvertimento. Qualcosa che possa consentirgli di lanciare un messaggio al suo eventuale predatore. Il quale, “spaventato”, rinuncerebbe a cacciarlo. Come se questo rappresentasse un segnale di tossicità.

Di certo il topo di mare non sarà né la prima né l’ultima creatura marina particolare. Ma non è semplicemente un invertebrato dalla particolare peculiarità. Esso è parte integrante e fondamentale per il corretto funzionamento dell’ecosistema marino. E come gli altri policheti proprio per via del fatto che sia in grado di trasformare i materiali organici in nutrienti utili per altre specie.

Lascia un commento