Il divieto di vendita di animali in negozio in Spagna è legge. Ed essendo ufficialmente in vigore non sarà possibile ottenere proroghe. Una bella notizia che speriamo di vedere realizzata anche in Italia.
Da quando vige il divieto di vendita di animali in negozio
Nello specifico, il divieto di vendita di animali in negozio riguarda cani, gatti e furetti. Ora, questo non corrisponde alla fine della vendita di animali: questa sarà infatti consentita tramite allevatori registrati. Tutto ciò è stato ottenuto grazie alla Legge per la Protezione dei Diritti e del Benessere degli animali approvata lo scorso anno a settembre ed entrata immediatamente in vigore, con un anno di tempo per i negozi nell’adeguarsi.
Chi non rispetterà il divieto di vendita di animali in negozio si troverà a pagare una multa molto salata: questa va infatti da 50.000 a 200.000 euro. La sanzione sarà ritenuta più o meno grave in base all’intenzionalità, al grado di colpevolezza e al ripetersi della condotta illecita, oltre che in base ad altri fattori.
Tutto ciò significa che se un negozio non terrà conto del divieto e continuerà a vendere animali senza porsi il minimo problema, anzi lavorando illecitamente per poterlo continuare a fare, si troverà a pagare fino a 200.000 euro per questa sua condotta.
Perché è nata questa legge? Principalmente per favorire la tracciabilità degli animali, soprattutto per via della facilità di abbandono e sfruttamento. Per legge In Spagna è ora necessario iscrivere l’animale all’interno del Registro degli animali domestici entro tre giorni lavorativi dall’acquisto.
Lo ripetiamo, il divieto di vendita di animali in negozio in Spagna non è nato per vietare il commercio ma per regolare il settore limitando gli enti autorizzati alla vendita. In questa maniera sarà infatti possibile tracciare gli animali, la loro provenienza e verificare se vengano trattati adeguatamente.
Spagna in prima linea sulla protezione animali
Negli anni la Spagna si è andata adeguando alle norme europee relative al benessere degli animali. Regolarne in maniera importante la vendita consente, lo ripetiamo, maggiori controlli. Se si pensa che in Italia vi sono circa 20 milioni di cani e gatti e non sono previste licenze per la vendita degli animali, va da sé che gli illeciti e la sofferenza di queste creature possano essere elevati.
Anche in Italia esiste un divieto di esposizione in vetrina ma chiunque, anche senza licenza e adeguando i propri spazi può vendere animali. La domanda che viene spontaneo porci è la seguente: quando anche in Italia finiremo per seguire a un modo corretto e sano di gestire gli animali?