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Papa Francesco ancora contro gli animali domestici

Papa Francesco continua il suo attacco contro gli animali domestici. O meglio nei confronti di quelle persone che piuttosto che avere un figlio prediligono considerare tale un animale.

Papa Francesco inopportuno ancora una volta

Ovviamente quella che stiamo eseguendo, a livello concettuale, è una esemplificazione. La maggior parte delle famiglie che adottano o comunque crescono animali acquistati sono perfettamente coscienti di parlare di cani, gatti o qualsiasi altra specie e non di vera e propria progenie.

Nel momento in cui Papa Francesco continua a chiamare in causa il discorso di preferenza, rispetto a un figlio, di gatti o cani pecca di generalizzazione. Un cane o un gatto possono far parte di una famiglia senza che questa escluda la presenza di un figlio. E il trattare bene degli animali non significa non ricordarne l’origine. Il Papa si è espresso in tal senso nel corso del discorso tenuto davanti al corpo diplomatico, la società civile alle autorità locali in Indonesia.

Ha parlato di come vengano limitate le nascite per sostenere un’economia non adatta a supportare le famiglie. E non pago di aver detto un concetto giusto, Papa Francesco ha deciso di esprimerne uno sbagliato, facendo una battuta su come si preferiscano cani e gatti ai figli.

Ora, non si tratta della prima volta che Papa Francesco fa un discorso del genere. E non si può sempre giustificare questo partendo dal presupposto che sia un capo religioso e che la natalità sia bassa. Se una famiglia non ha figli questo può dipendere da problemi di infertilità e quindi un discorso del genere diventa inopportuno.

Può essere ancora legato al fatto che non vi sono abbastanza soldi per fare un figlio. E in questo caso Papa Francesco dovrebbe concentrarsi piuttosto sul tirare le orecchie ai potenti al Governo e non su chi decide di dare amore a cani e gatti.

Non si tratta di sostituzione

Non si può fare un discorso che mette semplicemente al centro una sostituzione. Animali e bambini sono due cose differenti. E il voler bene e prendersi cura di animali non mette a repentaglio la natalità. Sono altri gli elementi da prendere in considerazione.

E parlar male degli animali all’interno di una casa non fa altro che nascondere quelle che sono le reali ragioni della più bassa natalità.

Fermo restando che a prescindere dalla religione e da tutto il resto le persone siano in grado e abbiano il diritto di poter scegliere da solo se mettere al mondo nuove vite. Soprattutto in un contesto di vita nel quale si fa fatica ad arrivare alla fine del mese e dove la stessa educazione sembra aver perso la strada della correttezza.

Ci stupiamo quindi che le principali associazioni animaliste si siano poste contro di lui?

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