Prima è stato catturato e poi è riuscito a fuggire e adesso scatta la querelle fra il governatore leghista del Trentino Maurizio Fugatti e il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa (pentastellato): al centro della polemica, il destino di M49, l’esemplare di orso bruno ritenuto il responsabile principale dei danni causati dai grandi carnivori nella provincia del Trentino almeno nel corso dell’ultimo anno.
Se M49 si avvicinerà a zone abitate, i forestali hanno l’autorizzazione ad abbatterlo. Il fatto che l’orso sia riuscito a scavalcare una recinzione elettrificata con sette fili a 7mila volt, certificata dal ministero e da Ispra dimostra il fatto come questo esemplare fosse pericoloso e ci fosse un problema di sicurezza pubblica tale da giustificare l’ordinanza di cattura, scelta non appoggiata dal Ministero.
Scrive in una nota Fugatti.
Ma arriva il contrordine del Ministro Costa che interviene in merito con una diffida affinché non venga dato nessun ordine per uccidere l’orso bruno.
Nessuna istruttoria fin qui elaborata dagli uffici, in collaborazione con Ispra, ha mai valutato il tema dell’uccisione dell’esemplare. Il fatto che sia scappato dall’area attrezzata per ospitarlo, non può giustificare un intervento che ne provochi la morte. Il presidente Fugatti moduli legittimamente il suo intervento.
M49 era stato catturato e poi rilasciato nel Centro faunistico del Casteller in una zona recintata ed elettrificata a 7mila volt. Ma nonostante ciò l’orso è riuscito a salire su un muro altro 4 metri e mezzo e l’ha scavalcato.
Le inefficienze mostrate nella cattura, che non mi vedono e mai mi hanno visto concorde, reclamano professionalità e attenzione massima. Cosa che invece fin qui non è stata mostrata. E adesso si parla di abbattimento? Assurdo e paradossale.
Conclude il Ministro dell’Ambiente a difesa di M49.
ENPA, ORSO AGGREDITO DALL’UOMO
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