Il trucco per aumentare le adozioni di animali domestici? Ridurre l’Iva sul cibo degli animali e aumentare le detrazioni: questa la ricetta adatta secondo i medici veterinari dell’Anmvi per incoraggiare le adozioni di cani e gatti.
Della questione si discute da tempo, ma è innegabile che mantenere un animale domestico costa troppo e i dati riportati dalla LAV parlano chiaro: nel corso degli ultimi anni, le adozioni di canili e rifugi sono in continuo calo. Anche per questioni economiche.
Nel 2016 si era registrato un calo adozioni di 3.048 unità e nel 2017 il calo è proseguito ulteriormente con una diminuzione ulteriore di 3.704 cani adottati.
La diminuzione viene registrata in tutta Italia eccezion fatta per poche regioni, Lazio, Emilia-Romagna, Molise e Valle d’Aosta: la quasi totalità delle regioni italiani segna una inarrestabile flessione perché di fatto non tutti possono permettersi un animale domestico.
L’Iva sulle prestazioni veterinarie e sul cibo per animali è al 22%, pari a quella che c’è sui beni anche di lusso: troppo, veramente trattandosi poi di due voci che incidono sulla salute degli e sul benessere degli animali.
Da anni le associazioni animaliste sono impegnate nella richiesta di abbattere del 50% l’Iva sui prodotti e sulle cure per gli animali a sostegno delle cure e dell’alimentazione corretta che possa garantire una qualità della vita migliore ai nostri amici pelosi. Appelli che fino a questo momento continuano ad essere inascoltati senza considerare che anche le detrazioni sono veramente troppo basse: da oltre 15 anni verme al massimo a 50 euro, una cifra quasi ridicola.
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