Introduzione di voucher che possano tracciare i pagamenti dei dog e cat sitter: è questa la richiesta dell’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente che chiede al Governo di introdurre all’interno del Decreto Dignità attualmente in discussione degli strumenti per la tracciabilità del lavoro di chi si occupa quotidianamente dei nostri amici a quattro zampe, cani e gatti.
La richiesta dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente è stata rivolta al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e al premier Giuseppe Conte e include anche la richiesta di per poter creare un albo ufficiale per i lavoratori del settore, se non nell’immediato, da qui a qualche anno.
La proposta è motivata dal fatto di lasciar emergere dall’economia del mercato nero un giro d’affari non indifferente anche riconoscendo le qualifiche di chi “questo lavoro lo fa con competenza rispetto a chi invece il lavoro lo fa al solo scopo di arrotondare e spesso senza il giusto amore per gli animali che deve accudire” conferma l’associazione che ricorda anche come oggi una famiglia su 5 possiede un cane e complessivamente 7 milioni di famiglie possiedono cani e gatti e che spesso di affidano alle figure di dog e cat sitter per diversi periodi dell’anno.
L’insidia dell’impreparazione e della scarsa competenza da parte di figure improvvisare però non è del tutto remoto.
Riconoscere il lavoro qualificato di pet sitter è importante anche perché le spese per il dog o cat sitter si collocano al secondo posto dopo quelle per il veterinario per un giro d’affari complessivo di diversi milioni di euro di cui almeno la metà in nero.
Crediamo esista lo spazio nel decreto dignità per regolamentare il lavoro delle decine di migliaia di ragazzi e ragazze che spesso vivono o sopravvivono facendo i dog sitter la cui concentrazione maggiore si trova in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Piemonte.
Sottolinea in una nota il presidente Aidaa, Lorenzo Croce.
WEDDING DOG SITTER, CHI SI OCCUPA DEL CANE AL MATRIMONIO
PHOTO CREDITS | THINKSTOCK