Si dice che cani e gatti, ma anche altri animali, possano sentire in anticipo l’arrivo di un terremoto grazie al loro sesto senso: solo una credenza popolare che è stata meticolosamente smentita da un’accurata ricerca pubblicata sul Bulletin of the Seismological Society of America e che ha preso in considerazione 729 segnalazioni relative a 160 terremoti, incluso quello che ha colpito L’Aquila nel 2009.
I ricercatori del centro tedesco per le Geoscienze, guidati da Heiko Woith hanno analizzati le segnalazioni pervenute da specie diverse di animali, elefanti, cani, bachi da seta in particolare relativi a tre diversi terremoti, quello di Darfield nel 2010 in Nuova Zelanda, quello di Nagano-ken Seibu del 1984 in Giappone e il terremoto de L’Aquila del 6 aprile 2009.
Le segnalazioni prese in considerazione riguardano comportamenti insoliti da parte degli animali in un raggio compreso fra pochi e molto chilometri dal terremoto e nell’arco di un lasso di tempo variabile da pochi secondi a molti presi prima dell’evento stesso.
Due fatto, i ricercatori mettono in evidenza che si tratta semplicemente di credenze popolari, ma anche di fatti che non possono avere conferma scientifica. Non è infatti dimostrabile che comportamenti anomali possano essere stati causati dalla percezione di un sisma in arrivo.
Altri studi hanno messo invece in evidenza che gli animali percepirebbero l’arrivo del terremoto dagli effetti secondari come ad esempio il rilascio di gas dal suolo. Non è possibile però confermare che osservazioni del genere siano relative alla percezione anticipata di un terremoto e non da qualche eventuale cambiamento dell’ambiente.
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